Home Lavoro Mandini e Barbati (IDV) presentano risoluzione sul cosidetto ‘collegato lavoro’

Mandini e Barbati (IDV) presentano risoluzione sul cosidetto ‘collegato lavoro’


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Il Governo Berlusconi avrebbe “fortemente leso i diritti dei lavoratori facendo approvare in Parlamento il cosiddetto ‘collegato lavoro’ legge n.183 del 4 novembre 2010”, che, all’art.32, “prevede l’obbligo di impugnazione, nel termine di 60 giorni, di tutti i licenziamenti ‘invalidi’ (e pertanto anche di quelli nulli) nonché dei contratti di lavoro in cui si contesti la qualificazione giuridica del rapporto o il termine apposto al contratto”.

Lo affermano i consiglieri regionali Sandro Mandini e Liana Barbati (IDV) in una risoluzione, in cui evidenziano che “se, fino al 24 novembre 2010, l’azione di nullità del termine apposto al contratto di lavoro era imprescrittibile”, d’ora in avanti il lavoratore “dovrà inviare una lettera di contestazione della legittima apposizione del termine entro e non oltre 60 giorni dalla scadenza del contratto. Pena l’impossibilità di far valere in futuro le illegittimità del contratto di lavoro a termine (contratto di somministrazione di lavoro interinale, contratto di associazione in partecipazione, lavoro intermittente, contratto di inserimento, collaborazioni coordinate e continuative o a progetto, ecc.), perdendo l’opportunità di far accertare la vigenza di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato”.

“E’ evidente – scrivono i consiglieri – che nel breve termine di 60 giorni dalla scadenza del contrattodi lavoro, in una prassi diffusa e generalizzata di reiterazione di contratti a termine tra stesso datore di lavoro e stesso lavoratore, difficilmente il precario si attiverà per far valere i vizi del contratto di assunzione, visto che, presumibilmente, rimarrà in stand by in attesa e nella speranza di essere riassunto dal medesimo datore di lavoro. A differenza di un lavoratore a tempo determinato, che, quando viene licenziato, sa bene che il rapporto di lavoro si è profondamente incrinato e, quindi, non rimane inattivo nel corso dei 60 giorni sperando in ‘un qualcosa’”.

La risoluzione impegna quindi l’Assemblea legislativa ad esprimere solidarietà a tutti i lavoratori che “purtroppo” sono stati e saranno “toccati da questa odiosa legge”, “che li priva di una garanzia anti-ricatto da parte delle aziende”, ed impegna la Giunta regionale a sostenere le aziende che attueranno percorsi di stabilizzazione dei loro dipendenti ed a supportare i lavoratori che si troveranno ad impugnare “licenziamenti illegittimi”.