E’ giunta in procura a Bologna la relazione della polizia sul furto dell’arma, domenica scorsa, con cui poi Marcello Pistone ha ucciso poco dopo la moglie Ihlam Azounid e il figlio Rashid di due anni, per poi suicidarsi.
Pistone, come noto, era riuscito ad iscriversi al poligono di tiro di via Agucchi (la sede bolognese del tiro a segno nazionale). La mattina del giorno della strage era riuscito a sottrarre la pistola che avrebbe di li’ a breve usato per uccidere moglie e figlio, una Beretta calibro 7.65, restituendo dopo l’esercitazione un’arma giocattolo e rubando quella vera.
Nella relazione i poliziottti della squadra Mobile ricostruiscono i fatti e identificano i presenti, contestando il reato di omessa custodia dell’arma, pur non imputandolo ancora a nessuno dei tre dipendenti del poligono presenti quella mattina.
I tre infatti verranno sentiti a breve, per capire con esattezza chi (vicedirettore o due segretarie) abbia materialmente malcustodito l’arma, e che quindi verra’ poi indagato. Nel frattempo pero’ la questura ha disposto una serie di accertamenti, di polizia amministrativa, sulla procedure di gestione delle armi nel poligono.