”L’attesa è finalmente terminata. Cari modenesi preparate pagaie e canoe: è stato infatti ufficialmente alzato il sipario sul progetto piscina Parco Ferrari. E con esso sono venute alla luce una serie di interessantissime novità. Innanzitutto, abbiamo scoperto che la realizzazione del progetto non sarà a costo zero. Tutt’altro: il Comune avrà infatti un esborso di diversi milioni di euro. Centesimo più, centesimo meno. Benissimo. E chi sosteneva l’esatto contrario? Probabilmente scherzava. E in tanti si saranno chiesti: ma l’opera quando sarà pronta? Tra non meno di dieci anni. Ci par dunque non troppo ardimentoso pensare che, in realtà, per vedere qualcosa che si avvicini al definitivo, o giù di lì, se ne riparlerà intorno al 2025, 2030. Niente male. Dal celebre film Odissea nello spazio, siam pronti a passare alla nuova pellicola: odissea al parco Ferrari”.
Lo afferma in una nota il Consigliere regionale del PDL Enrico Aimi intervenuto per commentare la “presentazione in pompa magna avvenuta ieri, tra colpi d’acquerello e immagini statunitensi – per non perdere una certa spiccata propensione per le americanate – a bordo del solito trenino delle suggestioni con i compagni a far da macchinisti. Ci stupisce però – ha subito aggiunto il Vice-presidente provinciale del PDL – la velocità con la quale sono state prosciugate tutte le lacrime amare (probabilmente destinate a finire in vasca) versate negli ultimi mesi a causa della crisi e soprattutto dei presunti tagli del Governo. Le famiglie non arrivano alla fine del mese, gli asili costano troppo e spesso e volentieri i posti a disposizione pagati dai servizi sociali finiscono agli extracomunitari, il tessuto economico locale ha bisogno di sostegno e di rilancio, il commercio è in forte sofferenza, il degrado non accenna a diminuire e i paracomunisti modenesi cosa fanno? Cancellano tutte queste reali priorità per far spazio ad un fondamentale canale profondo mezzo metro dove, udite udite, si potrà anche andare in canoa. Roba da non credere. Così come pare incredibile la fregola con cui sono sparite tutte le vere emergenze della nostra città.
Probabilmente sarà state utilizzata la gomma vergognosamente sventolante dinanzi al Duomo e in tanti cari luoghi, trasformati all’occorrenza in plance per spot pubblicitari. Tanto per cambiare, abbiamo sotto gli occhi tutto e il contrario di tutto. A questo punto non ci resta che attendere, tra una vasca e un canale, in mezzo a canoe e sarchiaponi gonfiabili, la progettazione delle rapide: le collinette infatti non mancano. Anche se – ha concluso Aimi – siamo convinti che di rapido ci siano in realtà soltanto due cose: la velocità con la quale anche questo progetto finirà nel gruppo delle opere marziane irrealizzate a Modena, e la rapidità con la quale i modenesi manderanno finalmente a casa il centrosinistra alle prossime amministrative”.