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Femca, Filctem, Uilta nazionali e territoriali sulla vertenza Golden Lady


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Domani alle ore 10 è Riconvocato il tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico dove l’OMSA deve portare disponibilità ed atti concreti che rimuovano la grave rottura interventa nell’incontro del 15 dove l’azienda ha azzerato gli impegni ed il lavoro di un anno delle istituzioni e del sindacato per dare risposte occupazionali ed industriali in seguito alla cessazione dell’attività nello stabilimento di Faenza da parte della GOLDEN LADY.

Infatti, nel momento in cui doveva scoprire le carte e presentare l’acquirente per un progetto di reindustrializzazione dello stabilimento, la proprietà Nerino GRASSI ha ritirato tutto compresi i suoi “emissari”, un atto sprezzante e di arroganza mai visto alla presenza del Ministero e delle Istituzioni locali (presidente Regione, Sindaco, Presidente Provincia).

L’azienda sarà chiamata a rispondere su tre questioni precise:

-riprendere il percorso per la reindustrializzazione del sito di Faenza con geranzie di serietà e professionalità del soggetto preposto alla presentazione di piani industriali;

-garanzie per l’occupazione delle 340 lavoratrici ancora occupate e che da marzo rischiano anche di non avere più la copertura degli ammortizzatori sociali;

-congrui incentivi all’esodo volontario per coloro che vogliono dimettersi e tentare un’alternativa occupazionale fuori dall’OMSA.

L’assemblea svoltasi ieri sera nella sala del Consiglio Comunale ha già deciso una manifestazione davanti allo stabilimento GOLDEN LADY a Mantova per il 25 febbraio prossimo

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La vertenza OMSA che da ormai un anno vede Sindacato e Istituzioni ricercare una soluzione occupazionale per gli oltre 320 dipendenti, ha visto il 15 febbraio u.s. un improvviso ed irresponsabile arretramento.

Dopo che il 20 dicembre u.s. si erano poste le basi per un progetto di reindustrializzazione che doveva trovare una sua conclusione positiva entro la fine di gennaio, Sindacato ed Istituzioni hanno dovuto constatare che l’Azienda non ha concretizzato le proposte e anzi assume atteggiamenti ambigui che preoccupano sulle sue intenzioni.

Tale situazione è tanto più preoccupante per l’approssimarsi della scadenza del primo anno di Cassa Integrazione senza che si siano realizzate le condizioni per una certa prosecuzione dello strumento.

Per questo sono state poste all’Azienda alcune questioni minimali attraverso cui realizzare la tutela dei lavoratori: impegno per la ricerca di un progetto industriale credibile e verificabile, definizione di un piano di incentivi atto a raggiungere le condizioni per il 2° anno di CIGS e impegno a proseguire la produzione con le dimensioni attualmente in atto.

Su questi temi l’Azienda dovrà dare risposta il 18 febbraio  in modo esaustivo.

Il comportamento dell’Azienda è tale da mettere in dubbio ogni sua credibilità sia rispetto al problema OMSA ma anche per quel che riguarda tutto il resto del Gruppo.

Per questo è stato proclamato lo stato di agitazione del Gruppo Golden Lady che in mancanza di risposte risolutive si tradurrà in adeguate iniziative di lotta nei giorni seguenti il presidio e la manifestazione che i lavoratori dell’OMSA effettueranno la settimana prossima davanti ai cancelli della Golden Lady.

(FEMCA CISL – FILCTEM CGIL – UILTA UIL, NAZIONALI E TERRITORIAL)