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Sgravi contributivi anche per i lavoratori licenziati da datori di lavoro non imprenditori


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“Iscrivere alle liste di mobilità anche i lavoratori licenziati da datori di lavoro non imprenditori? La Regione Emilia-Romagna da tempo ritiene che il Governo debba modificare la legge nazionale attuale, che non riconosce alle persone licenziate da studi professionali, sindacati o associazione gli sgravi contributivi per i nuovi datori di lavoro. Non è tollerabile avere licenziati di serie A e di serie B, occorre una modifica alla normativa nazionale affinché l’Inps riconosca gli sgravi contributivi a chi assume nuovamente queste persone. Fino a quel momento purtroppo le Regioni non possono cambiare la situazione”. Così risponde l’assessore al Lavoro Patrizio Bianchi alle richieste dei presidenti degli Ordini dei Commercialisti e dei Consulenti del Lavoro di Bologna, e alla consigliera regionale Silvia Noè, che sul tema ha presentato una risoluzione all’Assemblea legislativa.

“La consigliera Noè solleva un tema importante, ma la richiesta deve essere posta al Ministero del Lavoro – spiega l’assessore Bianchi – La Regione Emilia-Romagna mette fin d’ora a disposizione i Centri per l’Impiego provinciali affinché accettino le richieste di iscrizione alle liste di mobilità anche di persone licenziate da datori di lavoro non imprenditori, ma l’unico soggetto che può mettere in campo misure di sgravio è il Governo, e fino ad oggi non è stato fatto nulla in questo senso. Con la normativa vigente l’Inps continuerebbe a non riconoscere ai nuovi datori di lavoro gli sgravi contributivi per questa categoria di lavoratori, ancorché iscritti alla mobilità”.

“La Regione Emilia-Romagna – conclude Bianchi – chiede con forza al Governo di modificare al più presto la legge e di togliere queste persone dall’oggettiva condizione di minorità in cui si trovano”.