Home Attualita' Faenza (Confcommercio) incontra il Colonnello della Guardia di Finanza di Modena, Giordano

Faenza (Confcommercio) incontra il Colonnello della Guardia di Finanza di Modena, Giordano


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Il Presidente Confcommercio della zona di Modena, Amedeo Faenza, ha chiesto un incontro con il Colonnello della Guardia di Finanza di Modena, Alberto Giordano, per una analisi approfondita dei dati emersi dalle indagini della Finanza e presentati nella recente conferenza stampa.

Dati da molti ritenuti preoccupanti in particolare per quanto riguarda la non emissione degli scontrini fiscali da parte di una percentuale rilevante.

Sui dati presentati non si discute, sono in modo obiettivo la fotografia di una situazione, e in questo senso Faenza ha apprezzato l’attività della Finanza che non ha altro compito che fare rispettare le leggi vigenti, ma sono anche il sintomo preoccupante di un disagio crescente e di difficoltà reali.

La maggioranza dei commercianti fa i salti mortali per rispettare le tante regole e normative in una ormai troppo lunga fase di contrazione della spesa e di crisi economica.

Non vi è dubbio che, come in ogni categoria, vi siano i furbetti che volontariamente non fanno lo scontrino, altri cercano scappatoie per rimanere “a galla”, ma di sicuro nessuno si arricchisce per la mancata emissione degli scontrini che per molti esercizi sono anche una forma di controllo verso la correttezza dei dipendenti e verso i clienti.

Il problema va dunque affrontato cambiando le regole e le norme, certo non per legalizzare le infrazioni, ma al contrario per rendere trasparente e funzionale il rapporto tra commerciante, cliente e stato.

Il modo esisterebbe attraverso gli studi di settore se non fosse che questo strumento è assolutamente inadeguato e non corrispondente alla realtà di molte imprese, i criteri dovrebbero essere completamente riparametrati all’andamento del mercato; gli studi di settore infatti, dovrebbero sulla base delle fatture e di altri strumenti, valutare “il giro d’affari” del commerciante e (in questo caso) applicare a priori la tassazione dovuta allo Stato.

Peccato che tanti imprenditori piccoli e medi, oggi in presenza di questa crisi economica, spesso si trovino a fare i miracoli per rientrare negli studi, essendo a volte costretti a chiedere prestiti sempre più onerosi alle banche per potere addirittura pagare le tasse

Ma la proposta veramente innovativa sarebbe la recisione della normativa fiscale, attraverso la possibilità di introdurre la piena detraibilità degli scontrini come avviene già negli USA, rendendo pienamente “efficace” l’obbligo, già esistente di richiesta degli scontrini da parte dei clienti.

Amedeo Faenza lancia una proposta chiara e forte:

le Associazioni del Commercio si mettano insieme per condurre una battaglia per la revisione degli studi di settore, la loro applicazione e la eliminazione dell’obbligo dello scontrino fiscale.

Quando un cliente esce da un negozio deve sapere che il commerciante sta pagando quello che deve allo Stato e il commerciante onesto non vive nella continua situazione di stress con la paura che un cliente che ha fretta lascia l’euro del caffè sul banco,se ne va’….e la finanza entra….