Home Politica Filippi (PDL): ‘La censura della Regione Emilia-Romagna…’

Filippi (PDL): ‘La censura della Regione Emilia-Romagna…’


# ora in onda #
...............




Il Presidente dell’Assemblea legislativa Matteo Richetti ci deve dire cosa sta succedendo ai piani alti di viale Aldo Moro. Da alcuni giorni gli atti ispettivi (risoluzioni, mozioni, interrogazioni, interpellanze ecc.) presentati dai componenti del Consiglio regionale vengono sottoposti ad una pratica del tutto simile alla censura. Gli atti ispettivi sono il principale strumento di controllo in mano all’opposizione.

La Regione Emilia-Romagna “rivisita” sistematicamente ogni documento, sbianchettandone nomi e cognomi. Succede quindi che nel sito internet dell’ente i documenti ufficiali e i comunicati stampa sono monchi, privi dei nominativi degli interessati, delle parti in causa. In questo modo, la pubblicazione dell’atto risulta, evidentemente, superflua. In una solo settimana sono stato “censurato” due volte. Un metodo che si sta consolidando.

Non c’è più trasparenza e nemmeno democrazia. Ci sentiamo processati, in questo modo l’opposizione è, inevitabilmente, meno efficace, i nostri controlli quasi inutili.

Ricchetti ci deve spiegare per quale motivo ha applicato questi metodi censori. Non ci pare un modo responsabile di rappresentare i cittadini e le istituzioni. In che modo la Regione applica la normativa sulla privacy?

Il Presidente dell’Assemblea legislativa dichiari pubblicamente, in modo ufficiale, i motivi dell’irricevibilità di atti ispettivi presentati dal sottoscritto o da altri colleghi, motivi la sua decisione, a quanto pare unilaterale, di sbanchettare parti fondamentali di un atto che noi firmiamo con nome e cognome. Ci informi delle motivazioni che lo spingono a proteggere alcuni suoi dipendenti, anche quando sono in fallo. Non ci pare che tali comportamenti siano democratici e nemmeno trasparenti, si confronti, discuta con l’opposizione le sue prese di posizione. Non ci risulta, Richetti, provenga dalla tradizione comunista, questa volta però i suoi metodi la ricordano. Il presidente faccia ammenda e ripristini tutte le garanzie e le prerogative dell’opposizione.

A noi Consiglieri regionali non è stata comunicata nessuna variazione in merito. La normativa non cambia semplicemente perché l’ufficio di Presidenza, in modo arbitrario, ha deciso di andare in questa direzione. Anche all’ufficio stampa dell’Assemblea sono state ordinate le medesime restrizioni.

Quando si tratta del Presidente del Consiglio Berlusconi si può violare il segreto istruttorio, guardare dal buco della serratura, mentre in Regione Emilia-Romagna si censurano, perfino, gli atti ufficiali. E nessuno dice nulla…ma dove siamo finiti…

(Fabio FILIPPI)