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“Towards Europe 2020”, a Bruxelles i Tecnopoli dell’Emilia-Romagna


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La Rete dei Tecnopoli dell’Emilia-Romagna protagonista a Bruxelles, dove è stata presentata al Commissario europeo per le politiche regionali Johannes Hahn in occasione del convegno “Towards Europe 2020”.

“La nuova politica di coesione europea deve fare leva sulla dimensione territoriale, dando agli Stati la possibilità di realizzare una politica di patti territoriali con gli Enti locali e le Regioni – ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, che ha sottolineato: “Oltre alle politiche di coesione per le aree più deboli che debbono recuperare ritardo, bisogna prevedere investimenti sulle grandi direttrici di innovazione che consentano alle realtà forti di essere motore e riuscire a svolgere la funzione di traino dell’insieme dell’Europa. L’Emilia-Romagna è già un motore dell’Europa”.

La Rete dell’Alta Tecnologia è uno degli impegni fondamentali che la Regione Emilia-Romagna sta portando a termine in questa legislatura per far incontrare mondo della ricerca e imprese e rafforzare la competitività del “sistema Emilia-Romagna”: dieci vere e proprie “cittadelle della scienza e della ricerca industriale” – una per ogni provincia e due per il capoluogo bolognese – in cui ospitare attività, servizi e strutture, mettendo in rete Università, Enti di ricerca, Enti locali, imprese.

“La novità sta in questo – ha spiegato l’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli – nel lavorare tutti insieme, per trasformare le idee in prodotti, brevetti, lavoro. Per dare il messaggio che l’Emilia-Romagna vuole stare in prima fila nelle politiche di sviluppo definite dall’Unione europea”

TUTTI I NUMERI DEI TECNOPOLI

Il convegno odierno è stata l’ultima e la più importante di una serie di iniziative che Bruxelles ha dedicato ai Tecnopoli della Regione Emilia-Romagna.

La Rete regionale dell’Alta Tecnologia prevede sei diverse piattaforme tecnologiche: agroalimentare, costruzioni, energia e ambiente, ICT e design, meccanica e materiali, scienze della vita; 34 laboratori, 7 Centri per l’innovazione, 1600 ricercatori impegnati di cui 560 nuovi ricercatori, 160 mila metri quadrati l’estensione delle aree che sono state o sono in corso di riqualificazione.

L’investimento complessivo ammonta a 240 milioni, di cui 137 da risorse regionali (94 milioni dal Por-Fesr 2007-2013 e 43 direttamente da bilancio della Regione), 90 milioni dalle Università e dagli Enti di ricerca e 14 dagli Enti locali.

Il Tecnopolo bolognese della Manifattura Tabacchi in particolare avrà una funzione di piattaforma per l’intera rete regionale. Nei suoi 100 mila metri quadrati di estensione (la struttura più estesa di tutto il progetto dei Tecnopoli) ospiterà 17 laboratori e le strutture dell’Università di Bologna, dell’Istituto ortopedico Rizzoli, dell’Enea, di T3Lab, oltre alla sede di Aster.

GIA’ 369 I CONTRATTI DI RICERCA

Con il progetto dei Tecnopoli la Regione Emilia-Romagna sta mettendo in rete e qualificando un patrimonio di laboratori e centri per la ricerca che in parte esisteva già sul territorio regionale e che sta già operando.

Dall’ottobre 2009 al febbraio 2011 sono 369 i contratti di ricerca cui hanno dato il via i laboratori che animeranno la rete dei Tecnopoli. Attività il cui valore complessivo supera i 35,7 milioni di euro, di cui 15,2 finanziati direttamente dalle imprese. Di questi contratti 110 sono ancora aperti.

Per numero di progetti il settore principe è indubbiamente quello della “meccanica e materiali”, con 111 contratti attivati (di cui 27 ancora in corso). Molto diverso, però, il valore dei progetti piattaforma per piattaforma. La media è pari a 96.800 euro, ma si va dai 158.400 di “energia e ambiente” e dai 155.600 delle “costruzioni” ai 69.100 dell’”agroalimentare” e ai 55.000 di “meccanica e materiali”.

Nella foto allegata: il presidente della Regione Vasco Errani insieme al commissario Johannes Hahn. Al centro l’assessore Gian Carlo Muzzarelli