La scorsa legislatura, pur nella diversità di opinioni (PRC era contraria al raddoppio dell’inceneritore di Modena) si era raggiunto un accordo basato sostanzialmente su un concetto: l’inceneritore era dimensionato per smaltire i rifiuti solidi urbani indifferenziati della nostra provincia, e non per consentire ad HERA di lucrare sul business dei rifiuti speciali. Nessuno a parole voleva che l’inceneritore bruciasse più del necessario, e meno rifiuti ci sarebbero stati da bruciare meglio era. Da qui il tetto di 30.000 tonnellate/anno per gli speciali, cardine e garanzia di quell’accordo.
L’accordo era assolutamente chiaro, e ne erano ben consapevoli il Presidente della provincia, gli assessori ed i consiglieri del PD, in buona parte ancora rappresentati dalle stesse persone.
E non ci si venga a raccontare che si vorrebbe perseguire l’autosufficienza anche per gli speciali: i rifiuti speciali prodotti a Modena sono 1.800mila ton. all’anno, e fra questi ci sono anche i rifiuti ospedalieri. La soluzione per gli speciali non può certo essere l’incenerimento, perché in questo caso a Modena ci vorrebbero non 1 ma 10 inceneritori!!!
Alzare (o peggio ancora cancellare) il tetto sugli speciali ha un solo scopo: far fruttare un impianto palesemente e volutamente sovradimensionato.
Quando l’assessore Vaccari ha proposto, la prima volta, di passare a 45.000 tonnellate ha avuto l’accortezza di sottolineare che oggi in provincia vi è una maggioranza diversa. Cosa voleva dire? Che si possono stracciare tutti gli accordi perché oggi Rifondazione Comunista non è rappresentata in Consiglio provinciale? E’ questa la attendibilità del PD?
Il PD però commette un grave errore con questo comportamento. Innanzi tutto perché la contrarietà di Rifondazione Comunista verso gli inceneritori non è solo nostra, ma è ampiamente radicata nella coscienza civile, e scelte come quelle degli ultimi giorni non potranno che approfondire quel solco che sulle tematiche ambientali separa il PD da tanti cittadini modenesi. Le dimissioni del Presidente dell’Osservatorio sul funzionamento dell’inceneritore, e le perplessità manifestate dai consiglieri dell’IdV sono già un esempio di questo malessere.
E poi perché il nodo della politica dei rifiuti tornerà inevitabilmente al pettine, e con questi comportamenti con quale credibilità il PD pensa in futuro di raggiungere accordi con la Sinistra? Non è un quesito da poco: il PD modenese gli accordi li rispetta?
(Stefano Lugli-Segretario Federazione PRC Modena)