Home Reggio Emilia L’AUSL di Reggio Emilia in merito al campionamento di uova

L’AUSL di Reggio Emilia in merito al campionamento di uova


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Il Servizio Veterinario dell’Azienda USL di Reggio Emilia conferma che è iniziato il prelievo di uova in pollai rurali e, in caso sia presente un allevamento di bovini da latte, anche del latte, nei sette (7) Comuni della nostra Provincia, rivieraschi del Po, al fine di effettuare un monitoraggio per verificare l’esistenza di inquinamento ambientale da parte delle sostanze ricercate: diossina, PCB e PCB diossina simile.

Ed a questa iniziale scelta è dovuta la presenza, tra i Comuni oggetto dell’indagine, di Rolo e l’assenza dei Comuni di Poviglio e Novellara.

In questa, come in altre situazioni, si desidera acquisire informazioni su una popolazione senza esaminare tutte le unità statistiche (rilevazione totale) che la compongono, ma rilevando invece la sostanza o le sostanze inquinanti in una parte di questa popolazione (rilevazione parziale).

I motivi che inducono a scegliere una rilevazione parziale anziché totale sono diversi:

• minor tempo;

• minor costo (rilevazioni ed elaborazioni si riferiscono ad un minor numero di unità);

ma soprattutto

• maggior accuratezza delle rilevazioni totali;

• migliore supervisione di tutte le operazioni riducendo gli errori;

• compilazione di un questionario che è particolarmente complesso e delicato per la natura delle domande rivolte agli intervistati.

Ci viene chiesto allora se è possibile estendere le conclusioni ricavate per le unità osservate su una parte della popolazione, a tutta la popolazione e quali sono i limiti di validità e attendibilità di tale generalizzazione.

A tal fine, per il campione, sono state scelte quelle unità statistiche che rappresentano maggiormente il fenomeno oggetto di studio: uova di galline presenti da almeno un anno, alimentate con mangime prevalentemente locale, tenute in pollai e adiacenze annesse non inquinati da carente o non corretta gestione del privato.

Le modalità del programma di monitoraggio sono state condivise con l’Assessorato politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna e con l’Istituto Zooprofilattico.

Si tratta pertanto di unità campionarie non casuali, ossia la cui individuazione è fatta scegliendo dalla popolazione un certo numero di unità campionarie non impiegando un metodo di estrazione casuale, ma al contrario scelte sulla base di informazioni a priori o ‘mirate’, con la garanzia quindi non inficiare l’accuratezza delle conclusioni attese.

E’ vero che il campionamento casuale si basa su grandi numeri, ma in assenza di qualunque informazione relativamente al fenomeno ricercato.

Il campionamento casuale, infatti, si basa su popolazioni numericamente consistenti in cui non esiste una selezione di unità campionaria e pertanto più sono grandi i numeri più grande può essere la dimensione del campione, fino ad arrivare ad un limite massimo di ampiezza campionaria.

Assume allora molta importanza la determinazione delle dimensioni del campione, ossia scegliere una numerosità minima che garantisca il conseguimento di un livello accettabile di precisione.

La numerosità campionaria è stata desunta dalla tabella di probabilità di rilevare almeno un caso positivo in una popolazione infinita, con una confidenza del 95% (da Cannon and Roe – 1982). Tale tabella determina in 14 campioni, e quindi in 14 pollai, la numerosità campionaria.

I 14 campioni e quindi i 14 pollai da campionare testimonieranno, in caso di positività alle ricerche disposte, una presenza di almeno il 20% di pollai rurali interessati dagli inquinanti ricercati.

E sarà dai dati che emergeranno dalle analisi di laboratorio sia sulle uova che sul latte che si attiveranno tavoli multidisciplinari di approfondimento con Regione ed Istituto Zooprofilattico Sperimentale.

L’attività di prelievo terminerà entro la metà del mese di marzo.

Nel frattempo però, al fine di evitare i rischi derivati da un problema puntiforme e cioè legati al singolo allevamento rurale, sono state predisposte alcune linee guida per il privato cittadino in possesso di galline per consumo familiare. Le linee guida messe a punto con la nostra Regione sono scaribili sul sito internet www.ausl.re.it e disponibili presso le sedi del Servizio Veterinario dell’Azienda USL di Reggio Emilia.