Home Cronaca La presidente della Provincia Sonia Masini ricostruisce l’aggressione di questa mattina

La presidente della Provincia Sonia Masini ricostruisce l’aggressione di questa mattina


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“Un vero e proprio atto di squadrismo, premeditato, un’azione grave ed altamente offensiva nei confronti di un Palazzo e di una istituzione che rappresentano la storia e la democrazia di questa terra”. Così la presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini, ha definito gli incidenti avvenuti questa mattina davanti a Palazzo Allende durante il corteo svoltosi in occasione della giornata antirazzista di mobilitazione e di lotta contro le forme di sfruttamento lavorativo e per rivendicare i diritti dei migranti.

“Stavo rientrando in ufficio dopo un incontro con gli studenti dell’Iti, con i quali come sapete stiamo ragionando su come trasformare Reggio in capitale della tecnica – ha ricostruito la presidente Masini incontrando oggi pomeriggio la stampa insieme a tutta la Giunta – Arrivata in corso Garibaldi, ho sentito slogan e ho visto bandiere della Cgil, mi sono avvicinata, oltre che per passare, anche per dialogare, pensando si trattasse di una protesta di lavoratori nell’ambito di una qualche vertenza aziendale a cui offrire la nostra collaborazione come altre volte è accaduto. Invece, giunta davanti al portone, sono stata aggredita verbalmente, mentre alcuni giovani di Aq16 attaccavano manifesti che ritraevano me e Gheddafi e lanciavano uova contro Palazzo Allende”.

“Ho chiesto ad un ragazzo che aveva il megafono di poter sentire le loro ragioni e spiegare le mie, perché noi non abbiamo mai evitato alcun confronto, ma mi è stato impedito e ho avvertito su di me una forte violenza verbale, quasi fisica” ha continuato la presidente Masini, precisando di aver già sporto denuncia “perché tollerare questi comportamenti incivili e violenti non può che far degenerare il dibattito politico”. “Mi auguro che le forze dell’ordine e la magistratura facciano quanto devono, ma mi auguro soprattutto che questi giovani vengano isolati politicamente. Ho ricevuto la solidarietà di tanti, anche del segretario provinciale della Cgil e della sua segreteria, e li ringrazio: però questo grande sindacato merita altre compagnie e deve evitare che la sua bandiera si mescoli con i provocatori. La stessa Reggio, poi, credo debba riflettere sulla presenza di Aq16. Li tolleriamo? Va bene, ma fino a che limite? Sopportare certi comportamenti nulla ha a che vedere con la democrazia. E il degrado etico e morale del nostro Paese è figlio anche di questa assenza di regole, di chi pesa allo stesso modo una parola buona ed una cattiva”.

“In questo contesto, si inseriscono anche campagne denigratorie e pretestuose alle quali non ho mai inteso replicare innanzitutto per rispetto della tragedia umana che sta colpendo la Libia, ma anche perché non credo di dover spiegare, per la mia storia di figlia di partigiana che da sempre ha manifestato contro ogni forma di dittatura, le ragioni di un viaggio di un giorno a Tripoli su invito delle imprese reggiane – ha concluso la presidente Masini – Potrei anche esprimere le mie opinioni su quanto le relazioni economico-industriali siano anche promotrici di libertà e democrazia, di come delegazioni istituzionali libiche siano state ricevute tanto in Provincia quanto in Comune, e non certo per condividere idee o comportamenti autoritari. Ma dobbiamo spiegarlo? Ma come ci si permette di trattare con tanto disprezzo i rappresentanti delle istituzioni? E l’accostamento della presidente della Provincia alla dittatura di Gheddafi è semplicemente ridicolo, se non fosse, ripeto, per la drammaticità di quanto sta avvenendo in queste ore in Libia, se non altro per diversi livelli di rappresentanza, perché non ci siamo mai neppure casualmente parlati e certo nessuno ha mai sentito da me parole di sostegno nei suoi confronti. In verità si dovrebbe vergognare chi continua a speculare su un episodio davvero irrilevante per tentare di colpire la sottoscritta che, evidentemente dà fastidio per altre ragioni. Per esempio perché non si piega ai ricatti, non cura le clientele ed i clienti, né le lobby organizzate… ”.