E’ stata un’esperienza emozionante e piena di suggestioni quella svoltasi la scorsa settimana al centro della Germania per un gruppo di ragazzi dell’istituto P. Gobetti di Scandiano, protagonisti di un viaggio della Memoria organizzato da ISTORECO. Durante gli ultimi giorni di soggiorno, i ragazzi sono stati raggiunti dal Sindaco di Scandiano Alessio Mammi, che li ha accompagnati in questa esperienza forte e piena di emozioni vere e dure, come solo possono essere quelle fatte di persona in un paese, la Germania, che è stato anche luogo di guerra e orrore.
Il programma che ha previsto visite ai campi di concentramento di Sachsenhausen e di Ravensbrück e al cosiddetto “Italienerlager”, campo per internati militari e deportati civili a Schöneweide e alla metropoli tedesca, si è snodato tra i luoghi legati alla politica dell’ “asse Berlino – Roma”, dallo Stadio Olimpico ai bunker antiaerei sotterranei, alle sedi della Gestapo e delle SS. Molti tra i luoghi visitati quelli legati al rifiuto della guerra, alle tracce di chi non ha voluto partecipare al grande massacro ordinato dai nazisti tedeschi.
I ragazzi si sono imbattuti in tante storie di italiani a Berlino, fascisti che operavano col regime, e vittime della Guerra. Interessante poi la visita alla Berlino del Muro, simbolo della divisione geopolitica d’Europa, testimone della lacerazione di un popolo che ha visto famiglie sradicate, fughe, rastrellamenti, repressione. Il viaggio si è rivelato ancora una volta il miglior modo per imprimersi la storia occidentale dello scorso secolo con tutte le sue ombre, nella convinzione che la memoria storica sia il giusto antidoto per le nuove generazioni, perchè l’Europa non sia mai più quel teatro tragico di orrore e morte, calcato durante la seconda guerra mondiale, e oltre.
“E’ stata un’esperienza entusiasmane, dura, di riflessione. Sono rimasto profondamente colpito – ha detto il Sindaco di Scandiano Alessio Mammi – dall’attenzione e dalla serietà che i ragazzi del Gobetti hanno messo nella visita di questi luoghi. Abbiamo riflettuto sull’esperienza del dolore collettivo, sulle paure e le angosce di un popolo, e sul disegno oppressivo del nazifascismo. In particolare i ragazzi si sono soffermati sul senso della disobbedienza civile che ha coinvolto tanti giovani italiani, che si sono rifiutati di combattere a fianco dell’oppressore una guerra ingiusta. Siamo rimasti tutti colpiti dalla dignità di questi giovani che in altri tempi non hanno venduto la propria dignità e non l’hanno barattata con l’internamento in condizioni disumane, perché convinti nelle loro idee di libertà, democrazia e giustizia. Il mio grazie va ad ISTORECO e alle Scuole per l’impegno a promuovere con grande serietà queste iniziative, così educative se vissute in prima persona”.