Il Sindaco di Montecreto (e con lui l’amministrazione provinciale di Modena) lamentano il danno che avrebbe ricevuto l’economia della montagna per la mancata approvazione da parte del Governo dell’impianto eolico sul monte Cervarola. Al contrario noi pensiamo che questa bocciatura, oltre a rappresentare un atto dovuto, abbia invece fatto del bene alla nostra montagna.
Produrre energia da fonti rinnovabili è assolutamente positivo e strategico per il futuro, ma proprio per questo occorre attenzione e lungimiranza. Occorre cioè che vi siano alcune condizioni basilari:
1) Innanzi tutto che vi sia una reale convenienza economica. Il nostro appennino non si presta alla installazione di pale eoliche di grandi dimensioni, e senza contributi pubblici tali interventi sarebbero difficilmente sostenibili. Purtroppo l’Italia è piena di installazioni frettolosamente approvate solo per accedere ai contributi pubblici.
2) Che si rispetti l’ambiente ed il paesaggio.
Valeva davvero la pena deturpare un crinale a 1600 metri di quota, abbattere migliaia di alberi e realizzare impattanti strade di accesso in uno dei pochi posti dove ancora non ve ne sono, solo per fornire energia ad un discutibile impianto di risalita cronicamente in crisi? Noi pensiamo di no.
Se il comune di Montecreto pensa di tutelare la sua economia con questi progetti si sbaglia. Ospitare un cantiere porta più disturbo che utili, sicuramente non incentiva il turismo e comunque è destinato a chiudersi in breve tempo.
Per quanto riguarda poi l’impiantistica del comprensorio sciistico del Cimone questa ha ormai già raggiunto il livello massimo di sostenibilità. Il futuro della montagna consiste oggi nell’avere un ambiente ed un paesaggio per quanto possibile belli ed inalterati. Per questo la decisione del Governo di recepire le giuste istanze della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici e delle associazioni ambientaliste non ha danneggiato la nostra economia montana, ma l’ha aiutata.
(Stefano Lugli – segretario Federazione PRC Modena)