“Quando si falsificano prodotti tipici viene messo alla berlina un intero territorio e il suo sistema produttivo”. Quello che preoccupa maggiormente Luca Gozzoli, Gran Maestro della Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, è però l’origine della frode scoperta nei giorni scorsi dalla Forestale, ai danni del Balsamico: “Tra gli imprenditori denunciati sembra che ci siano anche dei modenesi: come è possibile che un attacco così grave all’identità del nostro territorio arrivi dal suo interno? E’ inconcepibile abusare del marchio Modena: si rischia di recare danno all’intera città e di minare la credibilità delle sue produzioni d’eccellenza”.
“L’unico aspetto positivo della vicenda – prosegue Gozzoli – è che mette in luce la serietà dei controlli: i consumatori sono tutelati e chi non rispetta la filiera di produzione viene punito. In questo caso, però, bisogna andare oltre la semplice sanzione e attuare una riflessione più profonda, proprio perché esiste chi rema contro il “sistema” Modena. E’ necessario, quindi, un alto livello di attenzione: dobbiamo valorizzare il lavoro dei consorzi che vigilano sul prodotto Balsamico e collaborare con le forze dell’ordine. Per una tutela concreta e costante del Balsamico non bisogna mai abbassare la guardia”.