Home Ambiente Graziani (Cisl ER): preoccupazione per i tagli alle energie rinnovabili

Graziani (Cisl ER): preoccupazione per i tagli alle energie rinnovabili


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“Il ‘Decreto Rinnovabili’ del governo, che recepisce la direttiva europea 2009/28/CE di promozione delle energie pulite, del risparmio energetico e della riduzione dei gas climalteranti (anidride carbonica), preoccupa la Cisl per le possibili ricadute negative sul versante dell’occupazione e del risparmio energetico del Paese”. Così Giorgio Graziani, segretario generale della Cisl Emilia-Romagna.

“La questione energetica è fondamentale per la Cisl -rimarca Graziani- e le ‘rinnovabili’ ne sono una parte essenziale, in quanto solo garantendo energia pulita e in quantità sufficiente si contribuisce allo sviluppo anche per le generazioni future, come sostengono le stesse direttive comunitarie. Ed è tanto più strategica in una delle più importanti regioni manifatturiere d’Europa, l’Emilia Romagna. Questo provvedimento –osserva il sindacalista- pone a rischio il Piano energetico regionale per il triennio 2011-2013, condiviso anche dalla Cisl nelle sue linee fondamentali, in quanto risposta (benché locale e parziale) alla sfida energetica prossima ventura. Inoltre –osserva il responsabile regionale Cisl- la produzione di energia pulita si coniuga con la creazione di nuovi posti di lavoro in un frangente ancora caratterizzato dal retaggio della crisi globale esplosa nel 2008”.

Da qui il timore della Cisl emiliano-romagnola che il Decreto Rinnovabili comporti “un’indebita restrizione di un settore ancora in fase di decollo ed in grado di produrre lavoro, peraltro di qualità”. Se l’obiettivo di riordinare gli incentivi “è certamente condivisibile”, la Cisl paventa il rischio che capacità di trasporto della rete “vengano prenotate a fini puramente speculativi, senza che poi vengano realizzati gli impianti”.

Inoltre, la retroattività del provvedimento che ridefinisce le sovvenzioni promesse (e praticamente già assegnate), per la Cisl “è poco razionale”, poichè mina ogni certezza dal punto di vista della programmazione delle attività imprenditoriali. Il rischio, paventato dal sindacato, è il blocco degli investimenti, stimato a livello nazionale in 40 miliardi di euro.

In Emilia Romagna l’economia verde significa 647 imprese, con 25mila addetti e oltre 4,5 miliardi di euro di fatturato.

Quindi, la Cisl dell’E-R auspica “un’attenta riconsiderazione” del Decreto Rinnovabili da parte del Governo, “accompagnata non dal ridimensionamento dello sviluppo delle energie rinnovabili, ma piuttosto dalla verifica ed eventuale revoca dei benefici a sostegno delle fonti rinnovabili relative alle assimilate (per es. inceneritori), già al limite degli aiuti di Stato da parte dell’Unione Europea”. Nel contempo, circa l’uso degli incentivi, che sono risorse provenienti dalla collettività (consumatori e famiglie), la Cisl sollecita la “massima trasparenza, senza nulla concedere alla speculazione, che è altro rispetto alla remunerazione degli investimenti”.