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Carpi, l’assessore Tosi sulla variante al Prg e la moschea in via dell’Industria


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Nel corso del Consiglio comunale di giovedì 10 marzo è stata approvata una Variante al Prg che al suo interno (vedi nota 84) prevedeva una modifica all’articolo 48 delle norme tecniche d’attuazione del Piano regolatore generale, che riguarda i Tessuti a prevalente destinazione produttiva-industriale caratterizzati da un disegno urbanistico unitario e dalla presenza di manufatti produttivi di medio-grandi dimensioni. Dopo il voto affermativo del civico consesso ora è previsto che in questo Tessuto sia consentito l’uso U2/6, ovvero per Attrezzature sociali, sanitarie culturali e sedi istituzionali e rappresentative. Vengono considerate in questo uso “le attrezzature dei servizi sociali considerate come standard urbanistici (servizi per l’istruzione, attrezzature di interesse comune, servizi religiosi), le attrezzature a carattere socio-sanitario ed assistenziale (servizi per anziani e giovani, centri civici e sociali, uffici postali, ambulatori, laboratori per analisi cliniche ecc.), le attrezzature culturali (centri culturali, sedi di associazioni culturali, ricreative e per il tempo libero, biblioteche, sale per incontri e dibattiti) e le attrezzature politico-istituzionali (sedi politiche, amministrative e sindacali, uffici periferici dello Stato, uffici finanziari, giudiziari e di rappresentanza istituzionale). E’ammessa la presenza di alloggi di servizio, nonché di bar, ristoranti, mense, locali per riunione e per attività associative, ecc…L’esecuzione delle opere è subordinata alla predisposizione di idonea documentazione di impatto acustico”.

“Tra gli interventi di interesse pubblico previsti ora nella zona industriale grazie all’approvazione di questa Variante – spiega l’assessore all’Urbanistica Simone Tosi – vi sarà la realizzazione, se richiesta, di spazi destinati solo alle attività di circoli e associazioni culturali anche di carattere religioso della città. E’ una possibilità che vogliamo dare a tutti. La Lega nord su questo tema in Consiglio e nelle sue successive prese di posizione ha mostrato invece tutta la sua incoerenza. Ci chiedeva di trovare una risposta ai problemi che si sono manifestati in via Unione Sovietica indicando come soluzione lo spostamento di questi luoghi nella zona industriale; ora che in Consiglio si è deciso di andare in questa direzione si dice contraria e paventa moschee che non ci sono. Se dovessero arrivare domande da associazioni musulmane ne valuteremo l’idoneità ma per ora queste non sono arrivate né è previsto nel Prg che si possano insediare nuovi luoghi di culto in città. Solo i Testimoni di Geova finora ci hanno formalmente chiesto un luogo dove insediare un secondo Tempio, cosa che potrà verificarsi in sede di redazione del prossimo Psc”.