Da domani i 12 tirocinanti selezionati dalla Provincia inizieranno ad aiutare il personale delle Cancellerie del Tribunale, in particolare per accelerare il disbrigo delle procedure concorsuali, riducendo in questo modo il disagio per aziende, lavoratori e cittadini che – in questa fase già difficile per le attività economiche e produttive – si trovano a dover fare i conti con gli inevitabili tempi lunghi provocati dalla purtroppo cronica carenza di personale del Palazzo di giustizia.
Questa mattina, a Palazzo Allende, è stato infatti sottoscritto tra la presidente della Provincia Sonia Masini, il presidente del Tribunale di Reggio Emilia Francesco Maria Caruso ed il presidente della Fondazione Manodori Gianni Borghi, il verbale relativo ai tirocini formativi e di orientamento per le persone prive di lavoro presso il Tribunale di Reggio Emilia. Nel corso dell’incontro – al quale hanno partecipato anche il vicepresidente della Provincia Pierluigi Saccardi e la dirigente del Servizio Lavoro, Formazione e Risorse umane Loredana Dolci – sono state stipulate anche le convenzioni con i 12 tirocinanti, primi nella graduatoria definitiva compilata con i criteri previsti dall’avviso pubblico di selezione emesso dalla Provincia il 18 gennaio scorso. I dodici tirocinanti (10 le donne, tutti laureati e giovani: dai 23 ai 29 anni) sono Sara Grassi, Pierpaolo Indino, Linda Leoni, Giacomo Pergetti, Erika Beltrami, Dania Sassi, Santina Bassano, Elita Conversi, Anna Allegritti, Jessica Annigoni, Tamara Panisi e Silvana Pasqualino.
Da domani, per sei mesi, questi 12 giovani – tutti privi di lavoro – potranno svolgere un’importante esperienza formativa presso il Tribunale, grazie a un contributo da parte della Fondazione Manodori. Ai tirocinanti – che non possono essere retribuiti – sarà riconosciuto, grazie al fondamentale sostegno della Fondazione Manodori, un rimborso-spese forfettario di 413,17 euro mensili, a fronte di un monte-ore del tirocinio pari a 33 ore settimanali.
“I tirocini presso il Tribunale sono stati fortemente voluti dalla Provincia di Reggio Emilia – ha detto la presidente Sonia Masini – Questo è un ulteriore esempio di integrazione tra enti locali con l’obiettivo di offrire opportunità ai giovani disoccupati, ed auguriamo a questi dodici giovani di svolgere un’esperienza di crescita professionale e umana importante e utile per il loro futuro. Ma il nostro è anche un intervento a beneficio del Tribunale, con il quale sopperiamo ad una palese carenza dello Stato: non è un semplice atto amministrativo, ma una precisa scelta politica e culturale a favore di chi amministra la giustizia. Ed è proprio questa capacità dei territori, nell’attuale stretta economica ed anche etica, a renderci ottimisti e a confermarci che questo Paese non è ancora perduto perché ogni giorno ci sono amministratori pubblici, lavoratori, imprenditori, insegnanti e cittadini che sanno realizzare qualcosa di positivo”.
“Condivido e apprezzo questo approccio – ha detto il presidente del Tribunale di Reggio Emilia Francesco Maria Caruso – Si discute molto della giustizia, ma la vera riforma da fare sarebbe quella del Ministero perché a funzionare non sono i giudici, che hanno combattuto la mafia, il terrorismo e la corruzione politica, ma l’amministrazione generale, che da anni si contraddistingue per sprechi, contraddizioni e carenza di progetti. Al Tribunale di Reggio le cose funzionano meglio che altrove, ma anche qui paghiamo lo scotto di informatizzazione e organico inadeguati, scarsa motivazione e aggiornamento del personale, leggi e regolamenti spesso di ostacolo. Dobbiamo tenere in piedi la baracca, come suol dirsi, e queste forze fresche di giovani laureati e motivati fornitici dalla Provincia e dalla Fondazione Manodori saranno di grandissimo aiuto”.
“La Fondazione Manodori ha creduto da subito nell’importanza di questo progetto – ha spiegato il presidente Gianni Borghi, complimentandosi con la Provincia per la rapidità della selezione dei tirocinanti – Il Tribunale di Reggio funziona meglio di tanti altri Tribunali, ma è chiamato a fronteggiare un carico di lavoro insostenibile. Aiutando la giustizia, si aiuta tutto il territorio e dunque non poteva mancare il nostro contributo e siamo disponibili a sostenere anche ulteriori progettazioni da parte del Tribunale”.
“Questo risultato – ha infine ricordato il vicepresidente Pierluigi Saccardi elogiando dirigenti e personale della Provincia – è uno dei tanti raggiunti dall’Unità anticrisi che, anche attraverso Re Up, sta investendo molto sui giovani laureati reggiani: il fatto che la stragrande maggioranza degli oltre 350 candidati e dunque dei 12 tirocinanti selezionati sia donna, conferma come la disoccupazione giovanile, e quella femminile in particolare, rappresenti una delle principali emergenze che ci troviamo ad affrontare”.
I più soddisfatti, comunque, sono stati i 12 tirocinanti, tra cui due laureati in legge (proprio gli unici due maschi, uno dei quali, Giacomo Pergetti, sta studiando per il concorso da magistrato) ed una ragazza dell’Aquila, Anna Allegritti, trasferitasi nella nostra città dopo il terribile terremoto di due anni fa. “E’ una opportunità davvero interessante per noi giovani laureati”, ha detto Linda Leoni.