«La scarcerazione di Alfonso Podlech, sotto processo per l’omicidio di Omar Venturelli, suscita profonda indignazione e apre inquietanti interrogativi. Siamo a pochi giorni dalla requisitoria finale del procuratore Giancarlo Capaldo e dunque a poche settimane dalla conclusione del processo previsto per la fine di aprile. E’ inspiegabile dunque la decisione del Tribunale del riesame che, escludendo “il pericolo di fuga”, ha liberato l’imputato, anche se sul suo conto erano stati acquisiti nel dibattimento schiaccianti riscontri portati in aula da testimoni venuti dal Cile, ex detenuti ed ex sequestrati dai golpisti cileni. Su questa incredibile vicenda ho già presentato un’interrogazione al ministro della Giustizia Alfano. Alla figlia di Omar Venturelli, che in questi anni si è battuta con tutte le sue forze per avere finalmente giustizia, va la mia personale solidarietà umana e politica».
Alfonso Podlech è accusato di aver fatto scomparire Omar Venturelli, attivo in Cile nelle file di Unidad Popular e nelle lotte dei contadini. Omar Venturelli aveva scelto di fare il sacerdote ma pagò con la sospensione a divinis la sua partecipazione all’occupazione delle terre da parte degli indios Mapuche. Cominciò quindi ad insegnare pedagogia all’università cattolica di Temuco. Imprigionato nel settembre del 1973, nei giorni del golpe di Pinochet, Venturelli era scomparso dal carcere di Temuco il 4 ottobre.
Due anni fa, mentre era in transito all’aeroporto di Madrid, Alfonso Podlech – colpito a suo tempo da un mandato di cattura emesso dal Procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo – era stato arrestato dal giudice Balthazar Garzon. Estradato in Italia ha poi dovuto affrontare il processo che è in corso dal 2009 di fronte alla Corte d’Assise. E proprio giovedì 10 marzo, nel corso dell’ultima udienza, la Corte aveva annunciato l’intenzione di emettere la sentenza entro la fine del mese di aprile.