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L’Unità nazionale a Boretto si festeggia coi ragazzi delle scuole

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Si è svolta ieri anche a Boretto la celebrazione del 150 anni dall’avvenuta Unità nazionale. Una celebrazione importante che l’Amministrazione Comunale ha scelto di ricordare prima attraverso le musiche della Banda “Medesani”, poi con una convocazione speciale del Consiglio Comunale insieme al Consiglio dei ragazzi a cui sono stati invitati tutti i cittadini.

“Questi primi 150 anni di unità vanno dedicati, anche se l’occasione ci obbliga a discorsi seri e importanti, ai ragazzi: il nostro futuro forte ai quali insegnare che l’Italia è una casa comune e che le sue basi si fondano sulla cultura dello stare insieme. Dobbiamo dire a cosa serve oggi l’Italia, che è un modo speciale per essere europei”.

Così il Sindaco Massimo Gazza ha voluto parlare alle scuole Primare e Secondarie presenti, insieme ad un nutrito numero di cittadini.

“Questo anniversario ci obbliga ad un responsabile bilancio che ci confermi, nella nostra visione di futuro e che consolidi il nostro senso di appartenenza. Polemiche dubbi e pessimismi, nati ancora prima dell’Italia unita, hanno accompagnato l’ineluttabile nuova fase istituzionale che ha portato all’Unificazione prima e al secondo Risorgimento poi col suo frutto più bello e nobile: la Costituzione. Questo è il patrimonio storico che dobbiamo tutelare e salvaguardare. Dobbiamo riconquistare il senso della giustizia, forgiata dai valori che hanno fatto l’Italia, per uscire dalla mediocrità che ovatta il nostro tempo.

Una parola va spesa in questo frangente per la scuola. La scuola pubblica ha vinto grandi sfide in questi 150 anni. E’ l’istituzione che ha avuto un ruolo fondamentale nella costruzione di una identità che da forza e dignità alla intera nazione. La scuola pubblica è la prima costruttrice della nostra unità, senza la quale non possiamo immaginare un futuro da italiani ed europei di qualità”.

Anche Chiara, giovane sindaco del Consiglio dei ragazzi ha voluto ribadire come: “nell’epoca dei social network è difficile per noi pensare a tempi in cui i nostri giovani conterranei non potevano parlare coi vicini lombardi, divisi dalla lingua. Le figure di questi giovani idealisti che hanno combattuto per il sogno d’Italia devono farci sentire uniti”.

La celebrazione è stata chiusa dall’intervento di Mirco Zannoni, dell’Istituto Cervi.

Dopo un sentito ringraziamento ai ragazzi, agli insegnanti e al vice sindaco Mario Biacchi, per l’alacre lavoro di organizzazione portato avanti insieme ai suoi collaboratori per le celebrazioni, è stata tagliata e condivisa con tutti i partecipanti la torta tricolore, dedicata alle celebrazioni.