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Martinelli (segreteria Cisl ER): ‘Servizi già insufficienti e costosi x famiglie ed enti


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“In una regione con un tasso di occupazione femminile relativamente alto -spiega Maurizia Martinelli della segreteria Cisl emiliano-romagnola, intervenendo all’Assemblea regionale delle Donne Cisl a Bologna – emergono esigenze sempre più complesse nella conciliazione fra vita e lavoro con conseguenti necessita di servizi per l’infanzia, ma anche part-time, flessibilità organizzative sul lavoro ecc”.In una regione ‘anziana’ e dove più del 60% della popolazione femminile lavora, per Martinelli, “i servizi ‘classici’, sui quali peraltro la regione eccelle: servizi per anziani non- autosufficienti, nidi e materne sono già largamente insufficienti rispetto la domanda, mentre si caratterizzano come servizi particolarmente costosi sia per la pubblica amministrazione che li fornisce, che per gli utenti che pagano le rette. Due elementi – osserva la segretaria regionale Cisl – che in regime di tagli, risorse scarse, crisi economica e impoverimento della classe media chiudono un cerchio vizioso per il quale nel periodo dove maggiormente si parla di conciliazione di vita e lavoro, più velocemente sembrano allontanarsi le soluzioni”.

Donne ER: mercato del lavoro e famiglia

In Emilia Romagna, le donne rappresentano il 51% della popolazione complessiva. Il 25% di queste ha più di 65 anni ( gli uomini sono il 19%). Tra gli ultra 80enni le donne sono il 65%. Fanno eccezione le donne straniere tra cui le anziane rappresentano solo lo 0,3%.

All’interno di una regione complessivamente ‘anziana’ le donne costituiscono la maggioranza, ma soprattutto sono relativamente più vecchie e più povere (per effetto della minor o alcuna contribuzione versata nell’arco della vita lavorativa).

Mercato del lavoro: l’indice di occupazione femminile è superiore alla media nazionale: l’ER ha raggiunto in anticipo di due anni l’obiettivo del 60% di occupazione femminile fissato da Lisbona per il 2010.

Le donne emiliane guadagnano mediamente circa il 30% in meno degli uomini sul lavoro dipendente ed il 38/ sul lavoro autonomo.

Malgrado un tasso di scolarizzazione universitaria femminile superiore di 14 punti a quello maschile, il numero delle imprenditrici e delle dirigenti è significativamente inferiore a quello degli uomini, risultando sotto rappresentate in economia come in politica. Nonostante, anche da questo punto di vista l’ER vanti una delle posizioni primarie fra le regioni italiane.

Il famoso ‘tetto di cristallo’, ossia l’invisibile barriera per la quale le donne non accedono ai ruoli ‘di potere’, anche in ER non è stato abbattuto in modo significativo. Un esempio, rispetto le ‘quote rosa’ oggetto di un’iniziativa parlamentare bipartisan, è Hera, la potente multiutility regionale quotata in borsa, che su 18 componenti il consiglio di amministrazione, annovera 1 soltanto di genere femminile.

I mutamenti nella struttura famigliare: accanto alle fragilità della donna anziana e della donna monogenitoriale, c’è quella relativa all’inclusione della donna straniera. Molte delle numerose ‘badanti’ che assistono gli anziani in ER (la stima Cisl è di 120 /130 mila) hanno lasciato i loro figli nel paese di origine, determinando un vero e proprio dramma sociale di rottura dei legami familiari, che risulta trasversale ai due paesi (quello di provenienza e quello di residenza).

Gamberini (resp. reg.le donne Cisl): ‘Dare una scossa alla stessa Cisl’

“L’Assemblea regionale delle donne Cisl è l’occasione per ’dare una scossa’ alla stessa Cisl, attraverso un percorso di crescita e consapevolezza di tutto il gruppo dirigente, sollecitando momenti assembleari a tutti i livelli, al fine di individuare all’interno dell’attività sindacale gli interventi utili ad agevolare la presenza delle donne nella vita lavorativa del nostro Paese, senza mortificarne le aspirazioni sociali”. Così Laura Gamberini, resp. Coord. Donne Cisl dell’Emilia-Romagna, aprendo a Bologna nella sede sindacale la giornata di riflessione sul dopo 8 marzo, cui partecipano un centinaio di donne provenienti da tutta la regione, in rappresentanza di oltre il 50% (popolazione femminile) degli iscritti alla Cisl in regione.

Obiettivo dell’iniziativa, ribadito da Laura Gamberini, è “fare il punto sui diritti-doveri delle donne nel sindacato, in famiglia, sul lavoro e nella società a tutti i livelli, soprattutto alla luce dei recenti accordi: ‘Azioni a sostegno delle politiche di conciliazione tra famiglia e lavoro’ siglato tra governo, parti datoriali ed OO.SS e quello politico bipartisan raggiunto sulle ‘quote rosa’ nel cda aziendali”.

All’assemblea partecipano: Giorgio Graziani, segr. gen. Cisl ER; Maurizia Martinelli, segr. Cisl ER; dibattito; Liliana Ocmin, segr. naz. Cisl. Nel pomeriggio ore 14,45, si tiene la presentazione del libro ‘La sfida di Amalia’ di David Kertzer a cura dell’avvocato G. Dalle Donne, cui segue una tavola rotonda su ‘Dopo l’8 marzo: i diritti delle donne’, con Laura Gamberini; Liliana Ocmin; Flavia Franzoni, docente Università Bo; Giancarla Codrignani, docente e politologa; Cinzia Benatti, responsabile Adiconsum (Ass. Difesa consumatori Cisl) ER.

Ocmin (Cisl): ‘Donne protagoniste per il rilancio del Paese’

“Occupazione, conciliazione fra vita e lavoro, presenza qualificata delle donne nei cda e negli enti bilaterali sono i contenuti della piattaforma che le donne della Cisl stanno predisponendo per affermare il protagonismo delle donne nell’organizzazione e nel Paese, così da contribuire al suo rilancio”.

Così Liliana Ocmin della segreteria nazionale Cisl, intervenendo all’Assemble regionale delle donne Cisl dell’Emilia-Romagna, detta la ‘ricetta’ Cisl a compensazione dell’immagine femminile negativa dominante oggi nel paese.

Per la segretaria nazionale Cisl “i media non rappresentano la donna a 360 gradi. La Cisl, invece, è impegnata da tempo a sostenere quel che per cultura e pregiudizi preclude alle donne ambiti di partecipazione completa e compiuta. E’ interesse del Paese valorizzare i talenti delle donne –osserva Ocmin- garantendo la loro partecipazione nei ruoli apicali e dirigenziali, così da aiutare anche la conciliazione dei tempi di vita e lavoro (si lavora al tavolo tecnico governo sindacati per le linee guida) e rilanciare l’occupazione femminile”.