Ancora un bilancio in perdita per ATCM: l’entrata di un partner privato per ora ha portato pochi effetti sul piano del risanamento economico. Il segnale dell’aumento degli utenti non ha portato un effetto equivalente sul fronte dei conti. Una riflessione seria sulla natura del servizio dato andrebbe svolta con una certa fretta: e su questo argomento gli enti locali, ancora proprietari del pacchetto di maggioranza dovrebbero avere voce in capitolo. Se la nostra è una zona tanto inquinata, il ruolo del trasporto pubblico, molto trascurato negli anni, è fondamentale. Chi oggi seriamente potrebbe fare a meno dell’automobile privata abitando a Modena? E la conferma è data dalla necessità del grande parcheggio del Novi Sad.
Allora senza scaricare le colpe su fondi che non arrivano etc., proviamo a progettare la città del futuro, e la provincia del futuro anche pensando alla mobilità che ci aspettiamo di avere, e pensiamo a mezzi adatti, per dimensione, per agilità, e per frequenza di passaggio. Senza dimenticare la provincia: la nostra è una città piccola per estensione: nessuno viene a Modena per lasciare l’automobile ad un parcheggio scambiatore e fare gli ultimi 5 minuti di percorso in autobus. Non siamo a Milano o Roma. La rete provinciale è fondamentale, e anche la più trascurata: su questo AMO dovrebbe riflettere invece di esultare per un aumento di utenti che non porta risanamento all’azienda, e che probabilmente sono indotti dalla crisi, dall’aumento dei carburanti, e dal costo di mantenimento di un’automobile.
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)