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Questa mattina la Fabbrica delle Idee al Castello di Spezzano


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Con il forum ‘Dalle 100 idee ai progetti prioritari e alle partnership per innovare il Distretto Ceramico’, questa mattina si è aperta al Castello di Spezzano la terza fase de ‘La fabbrica delle idee’ organizzata dal Comune di Fiorano Modenese in collaborazione con i comuni di Casalgrande, Castellarano, Castelvetro, Formigine, Maranello, Sassuolo e Scandiano.

Dopo il saluto del sindaco di Fiorano Claudio Pistoni, Walter Sancassiani di Focus Lab ha presentato la nuova fase de ‘La fabbrica delle idee’: ‘Dalle priorità ai tavoli di progettazione per le 12 aree strategiche’. Sono seguiti gli interventi del presidente di Confindustria Ceramica Franco Manfredini, del direttore di Acimac Paolo Gambuli, del presidente provinciale di Confartigianato Lapam Erio Luigi Munari, del sindaco di Cassalgrande Andrea Rossi e di Giorgio Bonini in rappresentanza del Volontariato Sociale.

La mattinata si è concluso con tre itnerventi: ‘Il sostegno della Provincia di Modena’ del presidente Emilio Sabattini; ‘Le prospettive e fattori di rilancio per i distretti italiani’ di Luciano Consolati della Federazione dei Distretti Italiani e ‘Il sostegno della Regione Emilia-Romagna’ di Gian Carlo Muzzarelli, assessore regionale alle attività produttive, piano energetico, green economy, edilizia.

Il Sindaco di Fiorano Claudio Pistoni ha espresso soddisfazione per l’estensione dell’iniziativa agli otto Comuni che fanno parte del comprensorio industriale. Pistoni ha insistito ancora una volta sulla “possibilità di incidere con idee e progetti sul futuro della zona ceramica anche da parte delle amministrazioni, se unite e disposte a fare sistema”. Quanto ai progetti concreti “in ottobre a Fiorano si terrà il primo Green Economy Festival, non solo un expo e non solo sul tema dell’energia, ma un incontro dedicato al green sotto tutti gli aspetti, compreso quello ceramico. Inoltre pensiamo a una partecipazione all’Eire di Milano, la maggiore fiera del settore immobiliare, per fare conoscere e vendere il nostro territorio, soprattutto le sue aree dismesse in attesa di investimenti provenienti anche da capitali esteri”.

Walter Sancassiani di Focus Lab, l’ente che ha guidato lo sviluppo de ‘La fabbrica delle idee’ nelle prime due fasi, ha illustrato i prossimi passaggi: “Da aprile a giugno le imprese, gli enti e le associazioni lavoreranno a singoli tavoli tematici, tre incontri per sviluppare concretamente i progetti individuati delle dodici aree tematiche. Ci sarà un tavolo di monitoraggio e ci si ritroverà al termine per illustrare i piani pronti a partire”.

Fra le aziende che risultano già iscritte ai tavoli, Marazzi, Atlas Concorde, Lamberti, Poligraph, Rcm, Genedani.

A prendere la parola successivamente è stato Franco Manfredini, presidente di Confindustria Ceramica: “La crisi che abbiamo vissuto non è di sistema – ha sottolineato – ma congiunturale, legata all’andamento internazionale disastroso dell’edilizia. La situazione è in ripresa, nei mercati extraeuropei abbiamo recuperato il 6% di export; in generale le vendite sono aumentate dell’1% in quantità e del 3,5% in valore. E’ il segno di un tessuto imprenditoriale ancora vivace e disponibile a lavorare. Qui ci sono ancora imprenditori che pensano tutto il giorno alla loro azienda e che non dormono nemmeno di notte per pensare al suo futuro. Un mondo imprenditoriale che fa ancora ricerca e che rappresenta già una sorta di polo tecnologico in cui insieme si studiano strategie per il futuro”.

Paolo Gambuli, direttore di Acimac, nel dare conto di un mondo economico profondamente cambiato con la globalizzazione e la crisi, e destinato probabilmente a cambiare ancora in seguito alle rivolte in corso in paesi del Mediterraneo, del Medio Oriente e allo tsunami giapponese, ha sottolineato che “puntare sull’avanguardia e sull’innovazione è un obbligo di questo distretto industriale. Temevano che parte di questa voglia di innovazione fosse persa invece vediamo un ritorno delle idee. Come Acimac, nello spirito della Fabbrica delle idee, abbiamo deciso di sostenere le idee nuove e possibilmente giovani, attraverso un ‘Incubatore di imprese’, con un’impostazione molto pratica. Vuole fornire immediato sostegno e creare una sponda, un supporto, reti e contatti per chi ha una buona iniziativa da far partire. Si chiamerà Devid lab (Development Idea) e sarà gestito da Democenter e Crit”.

Erio Luigi Munari, presidente di Lapam Federimpresa, ha sottolineato positivamente il fatto che il progetto della Fabbrica si sia spostato su ‘area vasta’. “Saper riconoscere e sostenere le idee, creare un sistema più coeso e flessibile, sono esigenze della nostra imprenditoria che la fabbrica ha colto bene”.

Giorgio Bonini, del Volontariato sociale del distretto, ha sottolineato quanto sarebbe positivo “se finalmente il terzo settore venisse colto come attore positivo e insostituibile nello sviluppo della comunità. Ha inoltre avanzato una proposta di revisione dell’edilizia popolare verso tecnologie green a costo zero che annullino il grande problema odierno dei costi delle bollette per chi è in difficoltà”.

Andrea Rossi, sindaco di Casalgrande, in rappresentanza dei comuni reggiani, ha sottolineato le potenzialità di un territorio già avviato verso un’economia green, “già di fatto un polo logistico su cui arriveranno anche nuovi investimenti e collegamenti ferroviari e stradali” e inoltre ha sottolineato “la necessità di un ulteriore collegamento con un terzo ponte che unisca le zone industriali di Sassuolo e Casalgrande”.

Emilio Sabattini, presidente della Provincia, ha proposto “un pacchetto di politiche di marketing territoriale, che attragga investimenti in queste zone, dove ci sono spazi da riconvertire e capacità di sviluppo. Importante anche il capitolo accoglienza connesso all’Expo 2015, che porterà in Italia 21 milioni di persone, occasione che Modena, con le sue eccellenze , dovrà saper cogliere”.

Luciano Consolati, della Federazione dei distretti italiani, ha sottolineato come “il modello dei distretti sia ancora vincente e sia il tipo di sviluppo impostato da molti paesi emergenti”. Per quanto riguarda l’istituzionalizzazione del distretto “è necessaria per dare un luogo fisico e un interlocutore con cui rapportarsi, ma non deve essere un confine. Il distretto deve essere visto più come rete di relazioni che in senso puramente territoriale”.

Giancarlo Muzzarelli, assessore regionale, in chiusura ha considerato la fase recessiva vissuta “non come momento passeggero, ma evento che ha cambiato il mondo. Cambiamenti che influiscono anche su di noi e che ci devono far riflettere sul tema energetico, sui cambiamenti demografici, su un nuovo modello di finanza a sostegno delle imprese, ma soprattutto su un coordinamento di sistema, che parta da un’alleanza collettiva di buon senso e responsabilità”.