Tre ordigni rudimentali sono esplosi la scorsa notte davanti agli uffici dell’Eni di via San Donato alla periferia Bologna. Un quarto ordigno è inesploso. Distrutte tre vetrate. Due cabine elettriche sono state incendiate. A dare l’allarme al 113 e ai pompieri sono stati residenti che hanno sentito boati e visto le fiamme e alcune persone fuggire. Secondo i primi rilievi di polizia, gli attentatori avrebbero usato taniche di benzina da cinque litri con all’interno dei grossi petardi legati a pacchetti di cerini collegati ad una miccia. Non sono state trovate al momento scritte di rivendicazione ma molti elementi sembrerebbero coincidenti con l’attentato ai danni della Ibm di via Martin Luter King nella notte di sabato scorso rivendicato con la sigla Elf, ‘Earth liberation front’.
Non e la prima volta che l’Eni finisce nel mirino. Circa una ventina di giorni fa un presidio era stato inscenato davanti all’Eni Store di via Amendola, nei pressi della stazione ferroviaria di Bologna.