Home Economia Riunione in Regione del Tavolo istituzionale per attraversare la crisi

Riunione in Regione del Tavolo istituzionale per attraversare la crisi


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‘Dal Patto per attraversare la crisi’ al ‘Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva’, così come prevede la strategia Europa 2020 della Commissione europea. È questo il cuore del documento approvato, al termine dei lavori, dal ‘Tavolo istituzionale del Patto per attraversare la crisi’ di cui fanno parte la Regione Emilia-Romagna, l’Upi, l’Anci e la Lega Autonomie regionali, l’Unioncamere, le associazioni imprenditoriali, le organizzazioni sindacali regionali, l’Abi e i rappresentanti del terzo settore.

L’obiettivo del nuovo Patto prevede: di sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione; di promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e pertanto più competitiva ed anche promuovere un’economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale.

«Dobbiamo concentrarci – ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli – su quanto è nelle nostre possibilità e competenze per ridare slancio e fiducia al nostro tessuto economico, che anche in questa crisi strutturale conferma di disporre di grandi potenzialità. Per quanto ci riguarda lo stiamo facendo, con l’impulso che abbiamo dato agli investimenti in infrastrutture, casa, sanità agricoltura e altro, con le politiche attive del lavoro, con i bandi che abbiamo pubblicato e che stiamo preparando. Già ora abbiamo emesso bandi e promosso iniziative per circa 200 milioni di euro».

Assi portanti dello sviluppo gli investimenti per la rete regionale per l’alta tecnologia e i tecnopoli – con le piattaforme di ricerca su agroalimentare, costruzioni, meccanica e materiali, Ict e design, energia e ambiente, scienze della vita – e la proposta del secondo piano triennale di attuazione del piano energetico. Il nuovo Patto per lo sviluppo dovrà fare “da guida alla elaborazione del piano regionale delle attività produttive, preparato con un percorso fortemente partecipato, sull’esperienza del piano energetico”.

«Il piano energetico – ha aggiunto Muzzarelli – triennale andrà presto in Giunta e proseguiremo il confronto fino al dibattito e alla approvazione in Aula nel mese di maggio». In Emilia Romagna sono stati installati 1150 MW di potenza di energia da fonti rinnovabili. Nel 2013 si punta a superare i 2000 e nel 2020 a superare i 6000. L’obiettivo del risparmio energetico deve raggiungere i 471 ktep/anno nel 2013 e 1570 ktep/anno nel 2020. «Si tratta di mettere in moto una grande mole di investimenti, in un range che oscilla tra i 20 e i 30 miliardi di euro» ha concluso Muzzarelli.

Il tavolo sarà riconvocato entro il mese di luglio, oltre che per aggiornare l’analisi e valutare i risultati delle politiche attive e passive del lavoro, per discutere i contenuti e le possibili ricadute del federalismo fiscale regionale e locale e per rilanciare una nuova fase di confronto e di impegno comune per promuovere e sostenere lo sviluppo.

La situazione

Nel quarto trimestre 2010 l’industria regionale presenta in tutti i settori indici positivi di crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il segmento più debole resta quello delle imprese artigiane. Il clima di fiducia all’interno della manifattura è in sensibile recupero. Anche la durata della produzione assicurata è leggermente risalita. Infatti, le imprese attive sono 428.867. Il saldo tra nuove iscrizioni (32.225) e cessazioni (29.348) fa segnare un + 0,61%: saldo negativo (-2%) per l’industria manifatturiera.

La dinamica dei prestiti alle imprese è tornata al segno positivo, dopo il crollo registrato tra l’estate 2009 e 2010.

L’esportazione dell’industria manifatturiera ha registrato nel 2010 una variazione positiva del 15,9%. Il valore è passato dai 35,4 miliardi di euro nel 2009 ai quasi 41,2 miliardi del 2010.

La carenza di domanda interna si fa sentire in molte direzioni e in particolare sul versante delle costruzioni, penalizzato dai tagli alla spesa in conto capitale, dal calo degli investimenti in infrastrutture e dai vincoli del patto di stabilità interno a carico degli enti locali.

Il lavoro resta la vera emergenza. Nel periodo gennaio-febbraio 2011 le ore di cassa integrazione autorizzate dall’Inps sono calate quasi del 40%. Lavoratori coinvolti da ammortizzatori sociali in deroga (approvati fino al 28 febbraio 2011) sono 58 mila 567 unità mentre le nuove iscrizioni nella lista di Mobilità (gennaio-dicembre 2010) hanno raggiunto le 28.834 unità.

La disoccupazione ufficiale, a fine 2010, si è attestata al 6%. La media degli occupati in Emilia-Romagna nel 2010 è stata di quasi 2 milioni di unità (1.936.000).

I licenziati iscritti alle liste di mobilità sono passati in un anno da 40 mila a 45 mila.

L’85% delle assunzioni di gennaio è a tempo determinato. Gli occupati indipendenti, dal 2008 al 2010, sono scesi da 548 mila a 496 mila (- 52 mila).