Home Cronaca Lotta all’evasione fiscale: nel 2010, in regione, recuperati quasi 700mln

Lotta all’evasione fiscale: nel 2010, in regione, recuperati quasi 700mln


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Quasi 700 milioni di euro restituiti alle casse dell’erario grazie ai 52mila accertamenti realizzati nel 2010: è questo il principale risultato delle attività anti-evasione realizzate lo scorso anno dall’Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna. All’evasione recuperata contribuiscono per il 59% gli incassi provenienti dalle attività di controllo (396 milioni di euro, 10 in più rispetto al 2009) e per il restante 41% (276 milioni, +15%) gli introiti che derivano dall’attività di liquidazione delle dichiarazione dei redditi.

L’analisi delle somme riscosse rileva un generale incremento della tax compliance. Sui 673 milioni riscossi complessivamente, 395 sono stati incamerati attraverso i versamenti diretti dei contribuenti, contro i 264 recuperati tramite ruolo. Un altro indicatore di questo trend è la quota di accertamenti ‘definiti’ sul totale, pari al 43%: su 52mila controlli, 22.400 sono stati chiusi con un accordo tra fisco e contribuente. I 52.444 controlli eseguiti sull’intera platea di contribuenti, dai cosiddetti ‘grandi contribuenti’ (imprese con volume d’affari superiore ai 100 milioni di euro) alle imprese medie e piccole, fino ai professionisti e alle persone fisiche, hanno rilevato una maggiore imposta accertata di 1,7 miliardi di euro. In particolare, i 279 controlli sui grandi contribuenti hanno individuato un’evasione media di 444mila euro; ottime performance anche per gli accertamenti nei confronti delle imprese di medie dimensioni, che mostrano un valore medio della maggiore imposta pari a 393mila euro.

Sotto la lente dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna i falsi crediti Iva, che hanno determinato un recupero di 408 milioni di euro tra maggiore Iva a debito e minor credito. Altri 28 milioni di evasione Iva sono stati recuperati grazie alle indagini dell’Ufficio Antifrode, mentre gli 800 interventi esterni, tra verifiche e controlli mirati, hanno individuato una maggiore imposta Iva di 76 milioni di euro. Tempi duri, infine, anche per i ‘finti poveri’: gli oltre 2.200 accertamenti eseguiti con il redditometro hanno scoperto una maggiore imposta di oltre 32 milioni di euro, in linea con il risultato del 2009, mentre è cresciuta del 73% la maggiore imposta definita (quasi 12 milioni di euro), segno dell’ottima qualità dei controlli.

Per il direttore regionale delle Entrate, Antonino Gentile, c’e’ “una maggiore inclinazione alla condivisione dei recuperi, a dimostrazione della qualità degli accertamenti realizzati. La strada da seguire è quella dell’incrocio delle banche dati e della programmazione selettiva che individui i soggetti con un più elevato tasso di pericolosità fiscale, a tutela di chi adempie invece al proprio dovere contributivo”.