Ancora una volta l’Unità Operativa di Ortopedia dell’Ospedale di Carpi, diretta dal dottor Eugenio Rossi Urtoler assume un ruolo di riferimento a livello regionale e non per le competenze che esprime nell’ambito dei problemi legati all’articolazione della spalla.
Ad evidenziare queste qualità sarà un convegno che si terrà sabato prossimo, 9 aprile, presso l’auditorium San Rocco, durante il quale si approfondiranno il tema della rottura massiva della cuffia dei rotatori e le modalità più appropriate d’intervento. “I termini usati per il titolo dell’iniziativa non dicono molto alle persone comuni, ma in realtà si tratta di un argomento di grande rilievo e di interesse generale. Ci confronteremo, infatti, su una patologia che colpisce i tendini che consentono la corretta mobilità della spalla e che è in costante crescita; ad esserne colpiti sono soprattutto le persone che hanno superato i 60 anni, anche se, soprattutto per ragioni traumatiche, il problema può interessare anche persone più giovani. Rispetto al trattamento, le soluzioni possono essere anche molto differenti tra loro, tanto che si può andare da trattamenti conservativi e riabilitativi, sino a interventi chirurgici particolarmente complessi. Di certo c’è che se non si interviene in modo corretto, la qualità della vita del paziente può peggiorare in modo molto rilevante; basti dire che chi soffre di questa patologia nella maggior parte dei casi non è in grado di compiere in modo autonomo molti dei gesti quotidiani, come ad esempio sollevare una bottiglia” spiega il dottor Paolo Baudi, ortopedico di fama nazionale che opera presso l’Ospedale Ramazzini.
Al convegno, promosso con il patrocinio di Società Italiana di Artroscopia e Società Italiana di Chirurgia della Spalla e del Gomito, hanno già dato la loro adesione oltre 240 partecipanti, specialisti – chirurghi, ortopedici, fisiatri, radiologi, terapisti della riabilitazione infermieri di sala operatoria – provenienti da tutta Italia.
Quanto ai dati di attività del Reparto di Ortopedia di Carpi, va ricordato che in un anno vengono effettuati oltre 250 interventi di chirurgia di spalla, in parte eseguiti presso il reparto di Day-surgery di Finale Emilia; si tratta di numeri che rendono il polo carpigiano uno dei principali centri di riferimento per le patologie della spalla in Emilia Romagna e la conferma indiretta della sua qualità arriva anche dal significativo numero di persone che arrivano da fuori regione, cosiddetta mobilità attiva e che scelgono di affidarsi all’equipe che opera all’interno dell’Ospedale Ramazzini.