Home Bologna Perquisizioni della polizia in ambienti anarco-insurrezionalisti a Bologna e Modena

Perquisizioni della polizia in ambienti anarco-insurrezionalisti a Bologna e Modena


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Sono oltre 300 gli uomini della Polizia impiegati nell’operazione in atto nei confronti di militanti anarco-insurrezionalisti. I provvedimenti vengono eseguiti, oltre che Bologna e Modena anche nelle città Ferrara, Roma, Padova, Trento, Reggio Calabria, Ancona, Torino, Lecce, Napoli, Trieste, Genova, Teramo, Forlì, Ravenna e Milano.

Gli indagati sono accusati di appartenere a un’associazione per delinquere aggravata dalla finalità eversiva, diretta al compimento di azioni delittuose di natura violenta contro persone e cose, realizzate a Bologna, secondo quanto reso noto dal direttore centrale dell’Ucigos, prefetto Stefano Berrettoni.

Sarebbero 12 le misure cautelari eseguite a carico di noti anarchici: 5 sono le persone arrestate mentre altre 7 sono state colpite da provvedimenti di obbligo o divieto di dimora. Le misure, eseguite dalla Digos e dall’Ucigos sono state graduate a seconda del ruolo rivestito dai destinatari in seno all’associazione, con misure cautelari in carcere per gli indagati ritenuti i promotori del sodalizio e provvedimenti di obbligo o divieto di dimora a Bologna per quelli invece risultati semplici partecipanti.

L’operazione odierna è l’esito di un’articolata attività investigativa, svolta dalla Digos di Bologna nei riguardi di militanti di un circolo anarchico.

Durante le indagini sono stati acquisiti elementi di responsabilità penale su soggetti risultati membri di un’organizzazione interessata ad aggredire “antagonisti” politici e sociali, individuati nelle forze di polizia, in centri di potere economico (banche ed altre aziende), in esponenti di opposte formazioni politiche, in simboli di politiche governative avversate.  Un fermo di indiziato di delitto sarebbe stato eseguito nei confronti di un esponente anarchico, per l’attentato ai danni della sede Eni di Bologna. L’attentato era stato messo a segno lo scorso 29 marzo con l’utilizzo di 4 ordigni esplosivo-incendiari.