“Il Consiglio provinciale invita i sindaci e, per quanto di competenza, la Giunta provinciale ad adoperarsi per il massimo contenimento del costo dell’acqua, trovando soluzioni che assicurino il giusto punto d’equilibrio fra le tariffe e le risorse per garantire gli investimenti necessari”. Questo il contenuto dell’ordine del giorno, proposto dai consiglieri Pd Baruffaldi, Gnudi, Naldi, Venturi-Fds e Pagnetti-Misto, approvato ieri dall’Assemblea di palazzo Malvezzi con 18 voti a favore (Pd, Fds e Pagnetti) e 9 contrari (Pdl, Lega, Udc, Fli e Rambaldi-Misto). Nella stessa seduta sono stati respinti altri tre ordini del giorno sui costi dell’acqua: il primo a firma Venturi-Fds e Pagnetti invitava sindaci e Giunta a non votare gli aumenti di tariffa fino al referendum del 12 giugno; un secondo sottoscritto da Fli e Udc proponeva una moratoria delle attuali tariffe senza quindi procedere agli aumenti; l’ultimo, presentato da Pdl e Lega, riteneva necessario un investimento a spese di Hera per la riduzione delle perdite nella rete idrica e quindi invitava sindaci e Giunta a non votare gli aumenti.
L’unico documento approvato sostiene che l’acqua “è un bene pubblico di cui va garantita la fruibilità a tutti i cittadini sul piano della quantità, della continuità, della salubrità e della qualità”. Il documento considera inoltre che “la situazione della finanza locale determinata dalla politica di questo Governo ha messo i Comuni spesso nella condizione di dover scegliere fra l’adeguamento delle tariffe, la riduzione o la perdita di un servizio”.
L’odg termina con la raccomandazione a sindaci e Giunta provinciale affinché vengano esaminate rigorosamente tutte le forme di razionalizzazione del servizio e di contenimento dei costi di gestione.