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Sciopero alla Zadi di Carpi: comunicato dell’azienda


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Pur comprendendo le preoccupazioni dei lavoratori, contestiamo le ragioni strumentali e tendenziose addotte dal sindacato FIOM a sostegno di uno sciopero che non giova a nessuno, tanto meno alla serena conclusione della trattativa da tempo in corso.

In una situazione di mercato drammatica, che ha visto tante aziende storiche in Europa e NordAmerica costrette alla chiusura, il Gruppo Zadi reagisce, resiste e gradualmente migliora. Per restare sul mercato, garantire continuità e crescita, sono però necessarie alleanze e sinergie alle quali il Gruppo sta lavorando da tempo e che si concretizzeranno presto con un’operazione ben diversa da quella che il sindacato definisce semplicisticamente ed erroneamente “cessione in affitto di ramo d’azienda”.

Si tratta di un’operazione molto complessa che coinvolge tutte le aziende del Gruppo, viene condotta in tre Paesi, in lingue e culture diverse con l’assistenza di Consulenti internazionali che lavorano per garantire che anche i minimi dettagli dell’accordo salvaguardino la continuità e la crescita: non dovrebbe essere difficile capire che non è semplice scadenziare la conclusione di una tale trattativa come se si trattasse dell’inizio dell’ora legale. Data la differenza di orario fra Europa ed India si lavora spesso anche di notte, si fanno teleconferenze, si scambiano documenti, per non parlare dei frequenti incontri in Italia ed in India: ci chiediamo se il sindacato si rende conto di che cosa significhi, ad esempio, spiegare ad un Indiano il meccanismo della cassa integrazione, già incomprensibile per molti Europei.

Irresponsabile è fermare la produzione proclamando uno sciopero che, ripetiamo, non giova a nessuno, serve solo a mettere in difficoltà i Clienti in un momento di massima stagionalità e ad allarmare i Fornitori, le Banche ed i futuri Partner. Lo sciopero non accelera la firma dell’accordo.

(ZADIGROUP, per La Direzione: Bruno Pellegreffi, Public Relations & Overseas Operations)