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Fiom/Cgil Modena, condanna per volantini diffusi in alcune aziende da Fim e Uilm

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La Fiom/Cgil di Modena esprime sdegno e condanna per alcuni volantini che stanno circolando in questi giorni in alcune aziende metalmeccaniche modenesi a firma dei sindacati Fim/Cisl e Uilm/Uil in cui si afferma che “le aziende hanno il diritto di chiedere a costoro (ndr. gli iscritti Fiom e i lavoratori non iscritti) la restituzione degli aumenti salariali” previsti dal contratto separato 2009 (quello a firma solo Fim e Uilm).

Quando un’organizzazione sindacale di lavoratori arriva ad affermare o a richiedere che le aziende trattengano ad altri lavoratori, che non siano i propri iscritti, le quote economiche erogate, non è degna del ruolo di tutela e rappresentanza sindacale e viene meno alla propria storia.

Sia il giudice del Lavoro di Modena che quello di Torino hanno affermato in recenti sentenze (rispettivamente del 22.4.2011 e del 26.4.2011) che, la mancata erogazione di aumenti nonché la richiesta di restituzione di quanto sinora erogato, andrebbero a ledere l’art. 36 della Costituzione italiana che prevede che a parità di lavoro debbano corrispondere condizioni economiche equivalenti.

Se le imprese dovessero assecondare le richieste di Fim e Uilm, secondo il giudice del Lavoro di Torino commetterebbero un atto discriminatorio e quindi anti-sindacale.

La sentenza del tribunale di Modena chiarisce anche come sia considerarsi illegittima la trattenuta sindacale pro-contratto ai lavoratori non iscritti per il CCNL 2009, poiché in vigenza del contratto unitario Fim-Fiom-Uilm 2008 (sino al 31.12.2011) non si può applicare due volte la stessa trattenuta.

Ritengo perciò che si tratti di un’appropriazione indebita da parte di Fim e Uilm di cui si sono rese complici Federmeccanica e le singole imprese.

Piuttosto che puntare a istigare le imprese a sottrarre risorse ai lavoratori, la Fiom/Cgil invita Fim/Cil e Uilm/Uil a confrontarsi su un percorso che possa portare alla definizione di un contratto nazionale condiviso da tutte le parti e che possa avere il consenso delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici.

Riaprire un confronto serio e condiviso per conquistare un contratto democraticamente votato dai lavoratori, eviterebbe la situazione paradossale che ormai sono in grado di tutelare meglio i diritti di tutti lavoratori i giudici dei tribunali italiani, che non sindacati come Fim e Uilm.

(Giordano Fiorani, Segretario Generale Fiom/Cgil Modena)