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Emilia Romagna seconda in Italia per morti bianche


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In Emilia Romagna nel primo quadrimestre 2011 si sono registrate 17 ‘morti bianche’, cioe’ infortuni mortali sul lavoro. Con una media di quattro morti al mese. L’E.Romagna e’ seconda a livello nazionale per numero di vittime insieme al Piemonte, segue solo la Lombardia che ne conta 24. E intanto l’epigrafe del lavoro a livello nazionale accoglie nel primo quadrimestre ben 158 nuovi nomi. Il 26 per cento in piu’ rispetto allo scorso anno. Poca cosa, comunque, a confronto dell’incremento rilevato in Emilia Romagna. Rispetto al primo quadrimestre del 2010 (5 decessi), le morti bianche sono piu’ che triplicate. E’ questo il drammatico scenario esposto attraverso i dati raccolti ed elaborati dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering, la societa’ mestrina che attraverso i numeri punta ad una maggiore sensibilizzazione per la diffusione della cultura della sicurezza e per sollecitare l’impegno da parte del mondo imprenditoriale sul fronte della formazione dei lavoratori. In Emilia Romagna la situazione peggiore viene registrata proprio nel capoluogo dove nei primi 4 mesi del 2011 si contano 4 vittime, seguita da Modena (3) Forli’-Cesena, Ravenna e Rimini (2), da Ferrara, Parma, Piacenza e Reggio Emilia (1).

Considerando invece il numero di vittime rispetto alla popolazione occupata e’ Rimini a destare maggiori preoccupazioni con un indice di incidenza di 14,9 (contro una media nazionale pari a 9,3), seguita da Forli’ Cesena (11,8), da Ravenna (11,7), da Modena (9,6), da Bologna (9), da Piacenza (7,9), da Ferrara (6,3), da Parma (5), e da Reggio Emilia (4,1). Nella graduatoria nazionale per numero di vittime del lavoro Bologna e’ terza.. Nella classifica emiliano romagnola elaborata dagli esperti dell’Osservatorio Vega Engineering, nel settore agricolo viene rilevato il 35,3 per cento dei decessi sul lavoro, contro una media nazionale che arriva al 35,4 per cento. Segue il settore delle costruzioni (23,5 per cento).

Viene registrato poi l’11,8 per cento dei decessi nel commercio ingrosso, dettaglio, attivita’ artigianali; il 5,9 per cento in quelli di: carta, editoria, stampa, autoveicoli, gomma, plastica, servizi domestici e servizi. La caduta dall’alto e’ la principale causa di morte (nel 35, 4 per cento dei casi e ben al di sopra della media del Paese pari al 27,2 per cento).

Mentre al secondo posto si trovano con il 17 per cento dei casi il contatto con oggetti o mezzi in movimento e il ribaltamento del mezzo o veicolo in movimento. Lo schiacciamento dovuto alla caduta di oggetti pesanti sulle persone e’ causa di mortalita’ nell’11, 8 per cento dei casi cosi’ come il contatto con organi lavoratori in movimento. Due delle cinque donne che sono morte nel Paese sul lavoro nel primo quadrimestre del 2011 hanno perso la vita in Emilia Romagna. Due gli stranieri coinvolti nel dramma su un totale di 17 in Italia. Per concludere, come nel resto della Penisola, la fascia d’eta’ in cui si incontra piu’ facilmente la morte al lavoro e’ quella compresa tra i 40 e i 49 anni (35, 3 per cento dei casi). I giorni in cui piu’ di frequente si consumano le tragedie sono il giovedi’ (29,4 per cento delle morti bianche) e il martedi’ (23, 5 per cento). Ma anche il fine settimana riserva parecchie sciagure al mondo del lavoro: tra venerdi’ e domenica ha perso la vita oltre il 23 per cento dei lavoratori in Emilia Romagna.