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Modena, le associazioni del commercio: “Assolutamente contrari alla realizzazione di nuove grandi strutture di vendita, sul territorio”

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“La revisione del POIC – affermano i presidenti provinciali delle associazioni imprenditoriali del commercio modenesi Confesercenti, Ascom-Confcommercio, Cna.com, Licom-Lapam – avviene in un momento economico estremamente delicato, in cui la crisi sta determinando un costante e sensibile calo dei consumi, dato certificato da vari Istituti di ricerca e di statistica. In questo contesto, abbiamo quindi condiviso le linee strategiche ed i criteri che partivano dall’enunciazione che nel nuovo POIC, la rete distributiva della nostra Provincia non doveva vedere grossi stravolgimenti con apertura di nuove grandi strutture di vendita, quanto invece essere interessata unicamente da interventi volti a riqualificare l’esistente. Era dunque condivisa l’analisi riproposta in sede di documento preliminare, nella quale si giudicava complessivamente equilibrata, efficiente e moderna la rete distributiva modenese.

Oggi però, dopo le prime riunioni della Conferenza di Pianificazione, registriamo negativamente la mancanza di coerenza delle prime proposte di pianificazione rispetto ai criteri. Troviamo infatti diverse previsioni di nuove aree per insediamenti commerciali di grandi strutture: complessivamente sommati tutti gli interventi proposti dai vari comuni si arriverebbe a circa 30.000 mq di superficie di vendita di nuove grandi strutture, che si sommerebbero ai 185.000 mq previsti nel POIC 2006, non ancora attuati e dei quali si chiede conferma anche nel POIC che stiamo discutendo.

Ci preoccupa altresì il calendario degli incontri che sta imponendo la Provincia, che con tempi molto ristretti sta correndo verso una approvazione di questo importante strumento di pianificazione in tempi record rispetto ai precedenti rinnovi. Non vorremmo che questo sottintendesse una scarsa volontà di confronto con le parti economiche e sociali che siedono nel tavolo di concertazione, o che addirittura questo celasse accordi già presi con investitori potenzialmente interessati.

All’interno di questo quadro assolutamente sovradimensionato per il nostro territorio, in modo particolare ci allarmano e ci trovano fortemente contrari le proposta avanzate dal Comune di Modena e dal Comune di Soliera. Il primo prevede la realizzazione di una grande struttura extra alimentare di 10.000 mq nell’area di Via Morandi, una superficie ed una localizzazione che potrebbe destabilizzare fortemente la rete commerciale di tutto il comune, mettendo in difficoltà il centro storico e numerosi assi commerciali che tengono vive larghe parti del centro urbano cittadino. Il secondo propone, nella località Appalto, la modifica di una previsione già presente nel POIC 2006 che prevedeva la realizzazione di una grande struttura di vendita esclusivamente extra alimentare. Si vorrebbe invece consentire di realizzare una superficie complessiva di 5.000 mq per metà alimentare e metà extra alimentare, configurando quindi un ipermercato di medie dimensioni che nascerebbe in una zona dove esiste già un centro commerciale extra alimentare, mentre nel raggio di poco più di 10 km sono già presenti altri 2 ipermercati. E’ evidente il carattere dirompente e di potenziale squilibrio che una simile struttura porterebbe alla rete commerciale nei comuni di Soliera, Carpi, Campogalliano e Modena.

Per evitare che queste 2 proposte diventino norma nel nuovo POIC, metteremo in campo le iniziative con il massimo coinvolgimento delle categorie che rappresentiamo e dei cittadini che condividono la nostra visione di sviluppo della rete commerciale all’insegna dell’equilibrio e della salvaguardia di tante imprese, che con la loro presenza danno risposte ancora soddisfacenti alla domanda di consumo espressa dal nostro territorio, oltre a connotare positivamente ampie parti del tessuto urbano. Dunque una rete commerciale che non deve correre il rischio di disgregarsi sotto i colpi di una programmazione che evoca una logica di presunta modernità che altri Paesi Europei più evoluti, stanno abbandonando Attueremo quindi anche azioni forti per evitare che venga approvato un POIC che non condividiamo e che riteniamo possa aggravare una situazione delle imprese del commercio già oggi assai critica.