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Piano sedi Comune Modena: acceso dibattito in Consiglio

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Il Piano di definizione logistica per le sedi comunali approvato lunedì 16 maggio in Consiglio comunale ha dato vita a un acceso dibattito.

Favorevole alla delibera presentata dall’assessore al patrimonio Fabio Poggi, il Pd, tra le cui file il consigliere Stefano Goldoni ha sottolineato “l’opportunità di rivedere le sedi con l’obiettivo di unificare gli uffici in tre poli di proprietà comunale” e “l’importanza della centralità del centro storico nel piano sedi, mentre – ha aggiunto – l’edificio di via Razzaboni sarebbe stato difficilmente raggiungibile con il trasporto pubblico”. Per Ingrid Caporioni “la delibera è importante perché si colloca all’interno di un percorso sul futuro di Modena e del centro storico, in cui rientra anche la riorganizzazione del presidio socio sanitario e quella dei servizi scolastici e alle famiglie”. Per Stefano Prampolini “mettere mano alla spesa per affitti passivi è il primo dato positivo”. Il consigliere ha anche detto “di apprezzare la metodologia usata dall’assessore nell’intraprendere un percorso all’insegna della trasparenza e del massimo vantaggio economico per il Comune, grazie ad una serie di economie di scala da non sottovalutare”. Giuliana Urbelli ha aggiunto che “si tratta di una delibera di indirizzi che indica due sedi, mentre la terza è ancora da individuare” e ha sottolineato “l’impatto della delibera sul bilancio comunale”, sia sul versante della riduzione delle spese per affitti passivi che dal punto di vista dell’entrata garantita per un lungo periodo dall’immobile in locazione ad Hera.

“Il primo impegno che si prese l’assessore Poggi – ha affermato Gian Domenico Glorioso – fu di ridurre gli affitti passivi del Comune, ma mettere in piedi un nuovo piano sedi non è cosa facile, per questo ringrazio lui e tutto lo staff tecnico”. In sede di dichiarazione di voto Salvatore Cotrino ha precisato: “Votiamo a favore della delibera affinché la Giunta valuti i bisogni dell’Amministrazione, studi volumi e superfici che andremo ad occupare nei prossimi anni, quantifichi dove reperire le risorse e porti all’attenzione del Consiglio, affinché lo approvi, il Piano di distribuzione logistica delle sedi comunali e il piano finanziario per la sua realizzazione”.

Di diverso parere il capogruppo del Pdl Adolfo Morandi per il quale “la delibera è un aggiornamento di decisioni già prese e già contestate dall’opposizione: in primo luogo l’ex ospedale Estense non è utilizzabile per uffici in maniera efficace ed efficiente. Inoltre – ha aggiunto Morandi – se la scelta di sedi comunali di proprietà fosse stata fatta dieci anni prima si sarebbero risparmiati molti soldi”. Andrea Galli (Pdl) ha insistito: “Qualcuno ha fatto un piano senza chiedersi se l’Amministrazione continuerà ad avere lo stesso numero di dipendenti; una città più povera avrà meno dipendenti, quindi meno sedi”. E ha aggiunto: “Il Comune ha speso centinaia di milioni per realizzare fognature e parcheggi alle ex Fonderie, se aveste iniziato dieci anni fa a pensare a quel comparto come sede comunale, oggi sarebbe pronto”. Per Olga Vecchi “la questione della razionalizzazione delle sedi comunali e la riduzione degli affitti passivi sono aspetti fondamentali”, ma non è stata data risposta alla richiesta di chiarimenti e di rinvio della delibera avanzate in Commissione dalle opposizioni. Inoltre, “non si dice dove collocare il terzo polo” ha detto la consigliera chiedendosi infine: “Che cosa andrà nelle due torri nate come funghi attorno alla Maserati?”. Gian Carlo Pellacani si è detto d’accordo sull’utilizzo dell’ex Estense per gli uffici comunali, “ma – ha aggiunto – non ho capito molto altro. Se ci sono già altre e migliori scelte rispetto all’edificio di via Razzaboni vorremmo condividerle, ho però l’impressione che si proceda a caso”.

Eugenia Rossi (Idv) ha ricordato che gli obietti della delibera del 2008 sul piano sedi “erano da tutti condivisi, ma – ha precisato – avremmo dovuto essere meglio informati che le cose sono cambiate rispetto ad allora” e ha denunciato la “mancanza di una strategia”, citando anche l’acquisto “di terreni in via Cavazza destinati agli archivi che ora si vogliono fare all’Estense”. Concludendo la consigliera si è detta “contraria al contenuto della delibera e al metodo”.

Il capogruppo della Lega nord Stefano Barberini ha affermato: “Mi sento preso in giro da una maggioranza che non dà anche a chi non l’ha votata, la possibilità di capire per tempo cosa si sta facendo; in Commissione ci vengono dati pochi strumenti per capire cosa votiamo”. E ha concluso: “Ammettiamo il caso che fra qualche anno gli uffici comunali si spostino nelle torri accanto alla Maserati: lei assessore perderà la faccia”.

Vittorio Ballestrazzi (Modenacinquestelle.it) ha invece definito “approfondita” la discussione avvenuta in Commissione e ha precisato che “la richiesta di un’altra seduta per approfondimenti ha ottenuto solo due voti favorevoli”, ma ha aggiunto: “Il problema sono i sospetti che dietro all’attuale inversione ci sia qualcosa di non detto. Le argomentazioni fornite dall’assessore non sono state sufficientemente motivate”.