Venerdì 20 maggio, nella Sala dello Stabat Mater dell’Archiginnasio, in Piazza Galvani 1, Italiani vecchi e nuovi: la cittadinanza e le trasformazioni dell’identità nazionale,seconda giornata del convegno di studi organizzato dalla Fondazione Gramsci Emilia-Romagna.
La cittadinanza, i suoi caratteri e la costellazione di diritti e doveri che la definiscono, sono stati e sono l’oggetto del contendere nelle questioni di inclusione. È per questo possibile leggere la storia dei nostri centocinquant’anni come storia dei mutamenti della nazione italiana attraverso le forme del vivere insieme, le fratture ideologiche e sociali e infine le trasformazioni dell’identità e dell’appartenenza.
La storia si dirama a partire dalle innovazioni epocali introdotte dalla Rivoluzione francese, da quando la nazione è stata concepita come il corpo sovrano che si costituisce in assemblea costituente per poi rappresentarsi nel Parlamento, nelle magistrature e nelle istituzioni. La nazione, prima di assumere connotazioni etniche e culturali, è stata concepita come l’unità giuridica e politica degli individui che risiedono stabilmente in un paese, sottostanno alle leggi dello stato e pagano le tasse, mezzi attraverso i quali si prendono reciprocamente cura dei loro interessi.
Voler essere parte della nazione è diventato per questo una rivendicazione di inclusione e, per l’opposto, una ragione di esclusione. La storia italiana è in questo simile a quella delle altre nazioni europee e dell’Unione Europea.
Nella fondazione degli stati nazionali moderni, e di quello italiano, il dibattito sulle fonti dell’appartenenza nazionale si è intrecciato a quello sulla forma del governo, i compiti della politica e lo scopo e i limiti del potere statale. A partire dalle lotte risorgimentali, le interpretazioni del significato della nazione e la tensione tra principio democratico-liberale e principio nazionalista e identitario hanno segnato il carattere della nostra unità nazionale, la sua composizione e rappresentazione di sé: una storia che ha conosciuto tensioni spesso violente e fratture dell’ordine istituzionale e nel corpo sociale.
Il convegno promosso dalla Fondazione Gramsci Emilia-Romagna si propone di raccontare questa storia complessa attraverso alcuni casi esemplari di fratture e trasformazioni, suggerendo di osservare la Nazione italiana dalla prospettiva delle battaglie per l’inclusione politica, per l’estensione dei diritti civili e sociali, e infine per il riconoscimento della pluralità culturale. Una Nazione che si riconosce unita mentre cambia di fisionomia.
Orari: Venerdì 20 maggio dalle 9.30 alle 19
Programma completo su www.iger.org/wp-content/uploads/2011/03/locandinaUrbinati-A4.pdf
Ingresso libero