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Il ministro dell’Istruzione sposta duecento insegnanti dell’Emilia-Romagna dall’organico di fatto a quello di diritto


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“Un primo passo positivo, che offre un contributo alla stabilizzazione del nostro sistema educativo. Ma resta in tutta la sua evidenza il problema dei tagli al sistema scuola, un problema che il ministero deve affrontare in modo organico e complessivo”.

Così l’assessore alla Scuola e Università della Regione Patrizio Bianchi commenta i duecento posti per l’Emilia-Romagna spostati dal ministero dall’organico di fatto (cioè posti derivanti da spezzoni orari e assegnabili a supplenza) a quello di diritto (posti interi e stabilizzati).

“Naturalmente il confronto istituzionale tra Regione e Governo va avanti – aggiunge l’assessore – perché siamo fortemente impegnati per la ridefinizione dei criteri di ripartizione degli organici, in modo tale da dare risposte adeguate alle esigenze della scuola pubblica”.

L’intervento disposto dal Ministero, spiega Bianchi, è “una procedura, peraltro, che è stata utilizzata anche per altre regioni. Resta comunque aperto il più vasto problema dei tagli che generano nel nostro sistema educativo effetti insostenibili, che di fatto mettono a rischio la qualità del processo di insegnamento e di apprendimento”.

“Pur apprezzando il passo compiuto – conclude l’assessore regionale – rimane urgente l’esigenza di ampliare l’organico del personale della scuola e di rispondere alle esigenze del sistema educativo di questa regione, anche in considerazione degli elevati parametri già raggiunti, sia nel rapporto alunni-classe, sia nel rapporto alunni-docenti. E senza dimenticare che in Emilia-Romagna abbiamo la percentuale più alta tra tutte le regioni di studenti che frequentano l’istruzione tecnica e professionale”.