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Fincuoghi: l’Opt a Muzzarelli “Tutelare anche i chirografari”


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L’Osservatorio Pagamenti Territoriale di Modena e Reggio (Opt) ha incontrato l’assessore regionale alle attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli, per illustrare la propria attività a favore dei creditori chirografari Fincuoghi.

In particolare, il presidente Valler Govoni ha chiesto che una delegazione Opt intervenga nei prossimi incontri di concertazione: « Nonostante siamo in grado con i nostri canali di intavolare discussioni dirette con le altri parti, a cominciare dai supposti compratori nostrani o stranieri, crediamo sia indispensabile, nell’interesse sia dei singoli sia della collettività, agire di concerto con tutte le parti in causa. Pur sapendo della limitatezza delle risorse e della relativa rigidità della procedura giudiziaria – aggiunge ‘Opt – insieme ai nostri consulenti e ai fornitori abbiamo valutato i diversi aspetti normativi, aziendalistici e societari, e crediamo di poter dare un valido contributo di creatività, iniziando anche e soprattutto da ciò che non costa. »

La richiesta di Govoni è dovuta al fatto che, pur discutendo assieme da qualche mese proprietà, probabili acquirenti, sindacati ed enti locali, nessuno prima dell’Opt aveva mai cercato di coinvolgere i fornitori e raccoglierne gli umori. «Del resto – ricorda il presidente – la nostra associazione, che si batte innanzitutto per pagamenti certi, puntuali, e ragionevolmente dilazionati, è nata proprio dopo alcune disinvolte operazioni di ristrutturazione aziendale in risposta alla concomitante crisi strutturale e finanziaria del distretto sassolese»

Secondo l’Opt il caso Fincuoghi è per i creditori del sistema ceramico uno spartiacque: « Ciò che prima veniva dato per scontato, la supina accettazione di qualsiasi proposta “pur di continuare a lavorare”, oggi ha lasciato campo alla rivendicazione dei propri diritti e al desiderio di dare un segnale chiaro per altri (professionisti, imprese) che stanno pensando alle solite “scorciatoie”. In altre parole il 50% di consenso dei fornitori, non è affatto scontato, ma anzi in bilico se non ci saranno segnali chiari di un cambiamento di rotta. »

L’incontro ha toccato quattro aspetti: il depauperamento del patrimonio, il piano occupazionale, la reputazione internazionale e il progetto industriale. «In una fase di ripresa internazionale – ha sottolineato Govoni – a causa delle gravi insolvenze patite in questi ultimi anni, dopo Fincuoghi molte aziende avranno ancor più difficoltà di accesso al credito, perfino per le indispensabili necessità di ricapitalizzazione: per cui saranno costrette a chiudere».

Sull’occupazione, è stato rimarcato come le ricadute di quest’altra grave insolvenza sugli occupati dell’indotto vanno ben oltre i 100 dipendenti Fincuoghi per i quali oggi non si riesce a trovare collocazione. Sul fronte dell’immagine, il presidente ha ricordato che « alcune grandi imprese, anche internazionalizzate, non hanno più timore ad ammettere le loro perdite, e anzi alcune di loro proprio in quest’occasione hanno chiesto di essere informate sulle nostre azioni sia legali sia di negoziazione. »

Sul progetto, infine, la posizione dell’Opt è stata chiara e ferma: «Dato che la struttura di Fincuoghi, con i suoi squilibri tecnologici, logistici, occupazionali, è stata alla base della sua stessa crisi, è di tutta evidenza che una eventuale nuova “Fincuoghi” dovrà essere diversa dalla precedente: da qui la necessità di avere informazioni sugli sviluppi, per valutare le concrete possibilità di lavoro o partecipazione, che potrebbero offrire le nuove soluzioni»

L’assessore Muzzarelli ha convenuto sull’importanza del confronto fra tutte le parti in causa, per cercare risposte costruttive e decisioni corrette in una fase così delicata, e s’è impegnato a mantenere un dialogo con l’Osservatorio Pagamenti Territoriale.