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Cisl e Filca (edili) ER. Edilizia: x uscire dalla crisi regole certe


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“Per rimettere in moto l’economia di un settore trainante come l’edilizia, che in regione rappresenta 11% del Pil, servono politiche finalizzate alla progettualità di un’edilizia sostenibile”.

Lo dice Giorgio Graziani, segr. gen. Cisl Emilia-Romagna, al convegno ‘Ma come costruisci’ sul futuro del settore costruzioni, organizzato oggi nella sede Cisl, cui hanno partecipato Gian Carlo Muzzarelli ass. Attività produttive Regione ER; Andrea Landi pres. Reg. Fondazioni ER; Gabriele Buia pres. Ance ER; Domenico Pesenti segr. gen. Filca nazionale.

Per Graziani “solo attraverso politiche che tengano conto di tutte le variabili, concertate e condivise da tutti i soggetti coinvolti ai vari livelli, è possibile un rilancio stabile e sostenibile del settore. La qualità del costruire –afferma Graziani- non può essere solo qualità tecnica (risparmio energetico, qualificazione urbana, qualità professionale degli addetti), deve avere anche una ricaduta sociale in termini di welfare, convivenza sociale, sviluppo del territorio”. Nello specifico, il responsabile regionale della Cisl sollecita “la stesura di un nuovo patto sociale sulla casa, che da un lato garantisca i proprietari che affittano e dall’altro ponga condizioni di maggior rotazione negli alloggi pubblici, in una logica che guardi ad un rapporto sempre più virtuoso tra pubblico e privato”.

Ciro Donnarumma, segr. gen. Filca Cisl Emilia-Romagna, rimarca l’esigenza di politiche che “incentivino il recupero e la ricostruzione di edifici costruiti 50-60-70 anni fa, perché solo con una particolare attenzione alla qualità dei prodotti ed al risparmio energetico si valorizzano gli immobili e si da lavoro alle imprese ed ai lavoratori del settore”.

Domenico Pesenti, segr. gen. naz. Filca nel suo intervento insiste sulla necessità della qualità di chi costruisce. Pertanto, “vanno trovate regole che selezionino gli imprenditori –dice-. Al ‘pubblico’ chiedo questo, non solo basta con gli appalti al massimo ribasso, ma selezione (con i soldi pubblici) delle imprese di qualità”. Dunque “adozione della ‘patente’ per fare impresa -osserva Pesenti- da ritirare a chi non segue le regole, così da espellere dal mercato i falsi imprenditori: quelli che nascono all’apertura del cantiere e scompaiono alla chiusura dello stesso”. Se per rilanciare lo sviluppo di tutti, non solo dell’edilizia, occorre costruire con le regole, il sindacalista degli edili Cisl insiste che “l’edilizia non può essere lasciata sola, deve essere coinvolta nel sistema Paese, ma per fare un progetto Paese serio –osserva ancora Pesenti- serve una classe politica adeguata in grado di dare una prospettiva di futuro”.

Scenario

Se l’economia italiana da segnali di ripresa, nel settore delle costruzioni permane una forte crisi con situazione di stallo anche per il 2011.

Dal 2008 al 2011 il settore costruzioni ha perso il 17,8% di investimenti (circa 29 miliardi di euro) e 180.000 posti di lavoro, che giungono a 250.000 con i settori collegati. Considerando anche il 2011 la perdita occupazionale complessiva nel settore giunge a 290.000 unità.

Anche in Emilia-Romagna calano gli investimenti nelle costruzioni: -5,9% rispetto al 2010 e -21,5% nel quadriennio 2008-2011. Da novembre a febbraio 2011 i posti di lavoro persi soltanto nei cantieri sono 8.880 addetti (dai 56.145 del 2010 ai 47.265 del 2011), mentre la mano d’opera è calata del 16% e le imprese sono diminuite del 9%, pari a circa 880 aziende in meno. Il numero delle ore autorizzate di cig per i lavoratori del settore delle costruzioni (edilizia ed installazioni di impianti) cresce in regione del 93% nel 2010, dopo un aumento del 99,3% nel 2009.

Proposte Filca Cisl

Sul versante nazionale misure fiscali a favore del settore, cominciando con l’iva al 4% per i lavori edili, rispetto all’attuale 20%, così da evitare evasione fiscale e lavoro nero.

Riproporre e consolidare il rimborso del 55% per i lavori di ristrutturazione e risparmio energetico con verifiche sulla efficienza energetica ed in un numero contenuto di anni per aiutare gli investimenti, anziché prorogarlo solo per il 2011 e con allungamento da 5 a 10 anni dei tempi di rimborso Irpef.

Sul versante regionale

Costituire, da parte della Regione Emilia Romagna, un fondo di garanzia a supporto delle famiglie, per l’acquisto della prima casa e prevedere un Buono casa ‘importante’ per le famiglie che hanno beneficiato della Edilizia Residenziale Pubblica, così che possano acquistare e liberare questi appartamenti per altre famiglie con i requisiti. Aumentare il bacino di abitazioni utilizzabili per la locazione, coinvolgendo i privati cittadini attraverso le agenzie Acer presenti in tutte le provincie, così da favorire l’accesso alle cosiddette “fascia grigia”, ossia famiglie troppo ricche per le case popolari , ma troppo povere per l’accesso al mercato libero.

L’Emilia-Romagna continua ad essere una regione che attrae popolazione (insieme a Lombardia e Veneto). A fine 2009 la popolazione regionale è pari a 4.377.435 persone. Il numero di famiglie registra un aumento dell’1,3%, pari a 1.939.869 di abitanti.