Home Cronaca Modena, l’Assessore Marino: ‘lunga attività investigativa all’ex cinema Scala’

Modena, l’Assessore Marino: ‘lunga attività investigativa all’ex cinema Scala’


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Lo sgombero dell’ex cinema Nuovo Scala è stato realizzato con un’operazione che ha coinvolto 60 uomini di Polizia di stato, Carabinieri, Municipale e contemporaneamente allo sgombero di un altro edificio, le ex scuole di Marzaglia. A guidare le operazioni e il lavoro investigativo è stata la Digos, ma l’intervento è stato possibile solo dopo la denuncia del proprietario, che nel caso dell’ex cinema Scala non è stato facile individuare, essendo in corso una successione”.

Lo ha ricordato l’assessore alla Qualità urbana e sicurezza Antonino Marino, rispondendo all’interrogazione “Guernica: centro sociale o discoteca abusiva”, illustrata da Michele Barcaiuolo del Pdl nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 23 maggio.

Il consigliere Barcaiuolo dopo aver detto di condividere “le parole usate dagli assessori comunali” in occasione dello sgombero avvenuto ad aprile (la presentazione dell’istanza risale a gennaio), ha però stigmatizzato “i tempi drammaticamente troppo lunghi con cui si è intervenuti, precisando di “non sapere quanta parte di responsabilità sia da attribuire all’Amministrazione comunale e altri enti statali”. Nell’interrogazione, Barcaiuolo chiedeva inoltre alla Giunta “se corrisponde al vero che gli occupanti organizzavano nell’ex cinema serate con biglietto d’ingresso mascherato da contributo volontario, che all’interno erogavano bevande a pagamento e utilizzavano lo schermo per proiettare video”. E, ancora, ha domandato se in queste occasioni “la Polizia municipale ha mai fatto controlli sul pagamento della Siae, sulla rumorosità e la capienza per verificare il rispetto delle misure di sicurezza, come avviene in tutti i locali e i circoli. La drammaticità di questa iniziativa – ha concluso – è stata la pubblicità a tappeto fatta per settimane in tutta la città attraverso volantini e opuscoli”.

“Non eravamo a conoscenza delle iniziative di cui lei ci ha parlato, anche perché la lunga attività investigativa di competenza della Digos, trattandosi di un’occupazione con finalità politiche, non poteva in alcun modo essere divulgata”, ha spiegato l’assessore, il quale ha anche precisato il ruolo della Polizia municipale. “Il comando di via Galilei, operando in base al Patto di sicurezza firmato lo scorso aprile, ha contribuito alle indagini – ha detto Marino – di cui ha fornito gli esiti alla Digos. Gli agenti di prossimità hanno mantenuto i contatti con i residenti e contemporaneamente l’assessorato alle Politiche giovanili ha portato avanti un importante tentativo per offrire l’opportunità al centro sociale di costituirsi in associazione nel rispetto dei regolamenti comunali. In tal modo, l’Amministrazione ha confermato il rifiuto netto di qualsiasi forma di ricatto”.

Vittorio Ballestrazzi di Modenacinquestelle.it, dopo aver chiesto la trasformazione dell’istanza in interpellanza, ha osservato che “il rispetto delle regole è alla base di qualsiasi rapporto tra pubblica amministrazione e cittadini, enti, associazioni”. E ha aggiunto: “Accettare di costituirsi in associazione è presupposto per interloquire con il Comune”, ma ha anche detto di non condividere l’accostamento tra Guernica e Libera fatto dall’assessore.

Per il Pdl, Sandro Bellei si è chiesto “quale sia il programma di questa associazione, che cosa si proponga e quale sia la sua ragione d’essere”, poiché “per giustificare la richiesta di una sede dovrebbero innanzitutto presentare un programma”.

Michele Barcaiuolo si è dichiarato “molto insoddisfatto” ritenendo di non aver ottenuto risposta dall’assessore. “Dell’occupazione avevamo già parlato – ha detto – ho chiesto altro: alla Polizia municipale sono arrivate segnalazioni sulle attività che si stavano svolgendo all’ex cinema Scala da numerosi cittadini; gli agenti avrebbero dovuto svolgere le attività di controllo di propria competenza”.