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Ex Cemar, il sindaco di Maranello risponde alla Lista civica


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“Sull’ex Cemar accuse strumentali”. Così il sindaco Lucia Bursi risponde alla lista civica Per Maranello in merito al sequestro dell’area ex Cemar da parte della Guardia di Finanza. “Non accetto accuse di responsabilità politica in merito alla situazione dello stabilimento della ceramica Cemar, perché per quello che ci compete come amministrazione comunale, come dimostrano gli atti, ci siamo attivati da subito e con continuità per gestire la situazione. Noi ci siamo attivati segnalando all’Arpa, nel 2007, la necessità di un intervento dopo aver compiuto sopralluoghi; noi, nello stesso anno, abbiamo emesso un’ordinanza comunale che imponeva alla proprietà il riordino dell’area e la verifica e la sostituzione delle lastre di copertura in cemento-amianto, che allora si presentavano in stato precario. E sempre noi, nel 2008 e ancora negli anni successivi, abbiamo effettuato ulteriori controlli sull’area. Ma, come impone la normativa e come risulta evidente dalle indagini della Guardia di Finanza, lo sgombero dell’area spetta alla proprietà dell’immobile, non certo al Comune. La stessa Guardia di Finanza nei giorni successivi al sequestro ha escluso che da parte del Comune ci possano essere state omissioni di merito. Voglio anche sottolineare che il tentativo di addossare al sindaco o alla giunta la responsabilità politica per la presenza dell’amianto in alcuni edifici del territorio è, oltre che scorretto, insensato, perché la diffusione di questo materiale nelle coperture è, purtroppo, un dato di fatto storicamente assodato, che non dipende certamente dalla volontà di un’amministrazione comunale. Per quanto riguarda poi l’accusa di ‘sacrificare la tutela dell’ambiente e la salute pubblica sull’altare degli interessi immobiliari’, è proprio il contrario; la classificazione dell’area come ambito di riqualificazione nel nuovo piano strutturale comunale risponde alla necessità di arrivare, nel corso degli anni, a una completa riqualificazione della zona, anche con l’abbattimento dello stabilimento, oltre che con la rimozione delle lastre: è nell’interesse di tutti, e primariamente dei cittadini e dei residenti a Crociale”.