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50° Ac Fiorano: primo giorno


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L’Associazione Calcio Fiorano, in collaborazione con l’Assessorato alla Promozione Sportiva del Comune di Fiorano Modenese, festeggia nel 2011 il cinquantesimo anno di attività con quattro giorni di sport, spettacoli, mostre, feste e un volume fotografico.

Giovedì 2 giugno, alle ore 10, viene inaugurata una mostra fotografica che riassume i 50 anni di attività dell’Ac Fiorano e ne ricorda i principali protagonisti. Curata da Giulio Callegari e Luciano Testi, la mostra rimarrà aperta il 2, 3 giugno e 4 giugno dalle ore 19 alle ore 23, domenica 5 giugno dalle ore 10 alle ore 12.30 e dalle ore 19 alle ore 23. Sabato 11 e domenica 12 giugno la mostra apre dalle ore 10 alle ore 12.30.

Alle ore 11 ci si sposta nel teatro Astoria per la presentazione del volume fotografico ‘1961-1911. A.C. Fiorano. 50 anni di storia’ curato da Alberto Venturi e Marco Bedini, con contributi di Gabriele Bassanetti, Luigi Giuliani, Beppe Indelicato, Fabio Panciroli, Massimo Paroli, Davide Tollari. Il volume è realizzato in collaborazione con il Comune di Fiorano Modenese, il contributo della Banca Popolare dell’Emilia Romagna, il sostegno di Artestampa, Caesar, CBM, CNA, Colorobbia, Dierre, Florim, GMM, Labo Cer, Laek, Lea, Nuova Fotografia, Poligraph, Ricchetti, Sacmi, Smaltochimica, System, Tecnosystem e Sportika (sponsor tenico). Intervengono alla presentazione il sindaco Claudio Pistoni, l’assessore alla promozione sportiva Marco Busani, il presidente dell’Ac Fiorano Michele Iacaruso, il curatore Marco Bedini. Solo ed esclusivamente al termine della presentazione, a tutti i partecipanti sarà consegnata in omaggio una copia del volume.

Nel pomeriggio, al centro sportivo Graziano Ferrari, dalle ore 17 si disputano partite della Scuola Calcio, mentre dalle ore 19, la festa torna in Piazza Ciro Menotti, con lo stand gastronomico e la musica dell’Orchestra Barbara Lucchi e Massimo Venturi.

Il racconto dell’Ac Fiorano comincia con un prima che risale agli anni Trenta, quando Natale Amici, che alla comunità ha dedicato amore, tempo e passione anche attraverso la scrittura, scriveva: “Intorno al 1930 – scrive Natale Amici – si cominciò a concretizzare in paese la prospettiva di avere un Campo Sportivo, mai esistito in precedenza. Infatti, avendo il Comune acquistato la Villa Cuoghi Vignocchi con gli annessi contigui terreni, sorse la possibilità di costruire finalmente il detto campo”. C’era allora già un’Ac Fiorano che non era quella attuale: “L’Ac Fiorano aveva scelto una maglia nera con l’immagine di un gatto in alto a sinistra. Si diceva allora nera come quella del Casale, ma non so dire se avesse influito sulla scelta il fatto che il nero era il colore fascista. Il gatto era invece dovuto a gataun e sgherblaun, epiteti caratteristici dell’antica rivalità tra fioranesi e sassolesi. Il Fiorano Calcio cominciò a giocare partecipando ad un campionato dilettantistico ma i risultati furono alterni”.

Marco Bedini così apre la vicenda della società: “Fiorano Modenese comincia ad intravedere il boom economico dovuto principalmente alla produzione di piastrelle, conta 5570 abitanti destinati a raddoppiare nel giro di un decennio. Sindaco di un bicolore D.C.-P.S.D.I. è il democristiano Renzo Sola, parroco Don Ercole Bertolani. In quel 1961 un gruppo di giovani sportivi, provenienti da esperienze diverse, decide di fondare, quasi con i crismi dell’ufficialità, una squadra di calcio. Nasce così l’A.C. Fiorano. Per alcuni anni non se ne trova traccia negli archivi della federazione, ma molti incartamenti sono andati perduti e, come ci segnala Daniele Cacozza del Comitato Regionale F.I.G.C. (L.N.D.), probabilmente la società, fresca di fondazione, si fa le ossa partecipando a campionati U.I.S.P o C.S.I. La data ufficiale di affiliazione dell’A.C. Fiorano alla F.I.G.C. è l’11 luglio 1964 ed è riportata nel bollettino ufficiale n. 9 del 31 dicembre 1964. Il primo campionato a cui partecipa in terza categoria è quello della stagione 1964/1965. Sono iscritte dieci squadre: Maranello Sportiva, Ricreatorio San Francesco (Sassuolo), U.S. Sancesarese, San Cesario, Polisportiva San Damaso, U.S. Savignanese, F.C. Spilamberto, C.S.I. Viribus Unitis (Montale), U.S. Virtus Castelfranco e appunto l’A.C. Fiorano. Le carte federali non riportano i piazzamenti delle squadre, ma indicano solamente che il Ricreatorio San Francesco di Sassuolo fu ammesso alle finali provinciali”.

Di quell’epoca d’oro racconta Luigi Giuliani, negli anni Sessanta giocatore dell’Ac Fiorano: “Nel campo sportivo di Piazza dei Ciliegi –- non esisteva un impianto d’illuminazione; così il mister, per rendere possibile la preparazione settimanale, aveva pensato bene di piazzare la sua ‘Fiat 1100′ davanti agli spogliatoi, coi fari puntati verso il campo, in modo da illuminarlo almeno parzialmente”.

E’ stata una storia lunga mezzo secolo, che ha lasciato nei protagonisti ricordi indimenticabili; tre li cita in una intervista a Davide Tollari, Attilio Milani, presidente per un ventennio fino alle recenti dimissioni: “Uno è stato sicuramente l’aver visto migliaia di ragazzini del paese crescere come calciatori e come uomini. Poi, sullo stesso livello, ricordo con piacere la vittoria del Campionato di Promozione senza sconfitte nella stagione 96-97 e la stagione 98-99, quando arrivò la promozione in Serie D: la partita a Bolzano che ha sancito la promozione è sicuramente una giornata indimenticabile. Una particolarità, entrambe le stagioni furono sotto la guida tecnica di Mister Barbieri”, mentre Beppe Indelicato racconta l’investitura di Milani a presidente nell’ufficio del sindaco di Fiorano.

Di storica partita che consentì l’accesso alla ‘Serie D’ traccia un ricordo Massimo Paroli, raccontando l’entusiasmo di quel giorno ma anche il surreale ritorno a Fiorano: “Vi lascio immaginare il viaggio di rientro in pullman a Fiorano: un autentico tripudio! C’è un’ultima cosa che ricordo con simpatia: l’indomani i giornali locali pubblicarono reportage e titoli trionfali sul Fiorano e sullo splendido risultato raggiunto, aggiungendo in coro: ‘In paese esplode la festa!’. In realtà all’arrivo del pullman in Piazza dei Ciliegi, oltre la mezzanotte, trovammo solo una signora che portava a fare i bisogni il suo cagnolino e che guardandoci stupita ci chiese: “Mo chi siv??”

Sono simili i ricordi di Ennio Cuoghi raccontati a Gabriele Bassanetti: “Quando ho cominciato la mia esperienza da presidente, a 27 anni, questa era una società già numerosa, lo è sempre stata. E’ una costante, come lo è la sede in piazza dei Ciliegi. E anche se abbiamo avuto belle soddisfazioni fra Eccellenza, Prima categoria e Serie D, non dimentico che i ragazzi sono il patrimonio di questa società, che coi giovani ha sempre dato il meglio di sè”.

Fabio Panciroli, riassumendo il lungo cammino del Memorial Claudio Sassi nato come Torneo Enzo Ferrari, racconta le esperienze di un giornalista in erba alle prese con un genitore: “Quel giorno di Pasquetta il cronista, che da poco aveva superato i vent’anni d’età, fu inviato allo stadio di Maranello, per seguire le fasi finali del Torneo Enzo Ferrari che iniziavano la mattina con l’Under 10 e terminavano nel tardo pomeriggio con l’Under 18: rientrare a casa per scrivere a macchina e dettare era un’utopia; molto meglio prendere appunti e, con un telefono portatile che di portatile aveva poco, dettare ‘a braccio’. Nei minuti finali dello scontro che avrebbe decretato la squadra vincitrice della categoria Under 10, un lancio da metà campo senza troppe pretese carambolò tra il portiere, il libero e lo stopper destinato ad uscire se, il centravanti, non fosse stato nei paraggi e con passi brevi ma velocissimi, non avesse avuto il guizzo di deviarlo nella porta ormai sguarnita. Una finale tra diciotto bambini, giocavano nove contro nove, di nove e dieci anni, in un quotidiano occupa poche righe sotto il tabellino. Al telefono, il cronista, descrisse quel gol come un capolavoro d’opportunismo, convinto di glorificare il ragazzino ergendolo al pari dell’indimenticato Paolo Rossi. La mattina seguente fu minacciato di querela. La madre, infuriata, telefonò in redazione e pretese di parlare col Capo Redattore: quel cronista aveva rovinato la vita a suo figlio, lo aveva offeso accusandolo di opportunismo. Ci volle l’intervento di fior fiore di professionisti per spiegarle che Pablito era e sarebbe sempre stato l’eroe di Spagna ’82 grazie al suo opportunismo sotto rete”.

Giancarlo Ravazzini, presidente prima dell’SS Spezzano e poi dell’Ac Fiorano quando le due società decisero, la fusione, ricorda i tempi del campanile: “In una storia sportiva ricca di soddisfazioni, possiamo comunque dire che la vera gloria va riferita agli ultimi anni di vita della società, quelli della prima categoria, che accentuò una rivalità storica e accesissima col Fiorano”.

“Erano sempre confronti molto sentiti. Le prime squadre non si sono incontrate in terza categoria, perché erano in due gironi diversi. Poi il Fiorano passò avanti un anno prima di noi e quindi finimmo per incontrarci solo in prima, dal 77/78 al 1982, anno della fusione. Beh, non ci hanno mai battuti, a parte una volta l’ultimo anno. Quando arrivava il Fiorano i nostri ragazzi davano il meglio. Ricordo una storica rimonta da 2 a 0 a 2 a 2. Prima di Spezzano-Fiorano l’argomento nei bar era solo quello. C’era perfino chi offriva premi per battere il Fiorano. Una rivalità che si consumava tutta nella partita. Al di fuori eravamo amici, come dovrebbe sempre essere nel calcio. L’anno scorso abbiamo riproposto una partita fra vecchie glorie dello Spezzano e del Fiorano ed è stato bello ritrovare tanti ex ragazzi”.

L’attuale presidente Michele Iacaruso, a Davide Tollari e a Marco Bedini racconta gli obiettivi del futuro: “Vorremmo costruire la nuova palazzina spogliatoi al Ferrari con un project financing, visto i tempi e le poche risorse che possiamo mettere a disposizione, introducendo nel progetto anche una palestra attrezzata e locali, con finalità legate alle attività al piano superiore e un nuovo campo sportivo di qualità in sostituzione del vecchio campo Cuoghi. Tuttavia l’obiettivo più interessante riguarda la società sportiva, in particolare il settore giovanile, sul quale abbiamo sempre interesse ad investire. Molto dipende anche dai tempi e dall’evoluzione della crisi. Oggi riusciamo ancora a tamponare la situazione grazie alla sensibilità degli sponsor, ad un rigoroso bilancio, all’intervento dell’Amministrazione Comunale che sostiene la pratica sportiva dei bambini in difficoltà economica “.

“Quanto fatto finora è davvero un ottimo lavoro, tuttavia il nostro obiettivo è cercare sempre di puntare in alto. Cerchiamo di stare al passo con i tempi e con le tecniche più specializzate, soprattutto quando si tratta dell’educazione civica e motoria per bimbi e ragazzi, per i quali in particolare è necessario un lavoro differenziato e appropriato per ogni singola categoria e fascia d’età. Cominciando con i più piccoli, per i quali l’attività motoria e coordinativa, principalmente di carattere ludico, è supportata da insegnanti Isef, dottori in scienze motorie e ambulatori di medicina dello sport, le attività calcistiche si svolgono a tutti i livelli dilettantistici provinciali, per arrivare a vetrine di carattere regionale con gli atleti delle fasce d’età più grandi. Inoltre vogliamo potenziare il progetto scuola, nato oltre dieci anni fa, che consiste nel portare i nostri preparatori all’interno delle classi prime e seconde delle scuole elementari di Fiorano, per promuovere l’educazione motoria di tutti i ragazzi e ragazze durante tutto l’anno scolastico. Vogliamo allargare questa attività anche alle altre classi e vogliamo creare un doposcuola, oggi attuabile perché abbiamo anche lo spazio allestendo un’aula sotto gli uffici della sede. Consiste nel permettere ai ragazzi di terza media e prima superiore di fare i compiti di scuola, seguiti da professori qualificati, prima dell’allenamento”.