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Castelfranco, le critiche più frequenti: indagine di Confesercenti


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Il centro storico di Castelfranco Emilia? Si deve e si può fare di più per migliorarne accoglienza e fruibilità. È questa l’opinione della maggioranza degli imprenditori del commercio, dei servizi e dell’artigianato intervistati nel mese di aprile da Confesercenti, che prosegue così l’operazione di ascolto porta a porta, che da alcuni mesi interessa i maggiori centri della provincia.

A rispondere ad un articolato questionario volto a misurare una serie di parametri che “pesano” la qualità complessiva del Centro storico e a comprendere quale sia lo stato di salute delle piccole aziende sono stati 76 titolari d’impresa; un numero rilevante dato che il campione coinvolto rappresenta oltre la metà delle attività presenti nel cuore della cittadina.

“Il quadro che emerge è preoccupante. I fatturati continuano a calare e anche per il futuro prossimo le previsioni restano negative. A ciò si affianca una generale insoddisfazione rispetto alla vivibilità e attrattività del centro storico, a partire dall’accessibilità considerata difficile se non impossibile da oltre il 70% delle persone intervistate. Sia chiaro, il nostro intento non è quello di creare delle contrapposizioni con gli amministratori, anche perché siamo consapevoli delle difficoltà che anche loro devono affrontare. Puntiamo piuttosto ad offrire elementi di valutazione che possono aiutare sia la nostra associazione sia il Comune nelle scelte che si andranno a fare per sostenere le piccole imprese del settore. Naturalmente sappiamo che la severità di diversi giudizi è amplificata dalla crisi dei consumi la cui morsa non accenna ad allentarsi, ma d’altro canto anche questo è un dato dal quale non si può prescindere se si vuole ridurre il rischio che diverse imprese chiudano i battenti, con conseguente perdita anche di posti di lavoro” spiega Silvio Anderlini, responsabile delle sede di Castelfranco Emilia di Confesercenti.

Accessibilità

L’accessibilità al centro è il primo elemento di forte insoddisfazione. Chi ci lavora considera difficile l’accesso nel 56,6% dei casi, percentuale a cui si aggiunge un 15,8% che afferma che è addirittura impossibile. Le perplessità circa la possibilità di accedere con facilità al cuore della cittadina, si accentuano quando la domanda viene posta facendo riferimento ai potenziali clienti. In questo caso solo il 9,2% ritiene che l’accesso sia agevole. Poco lusinghieri anche i pareri sulle politiche del Comune attuate nella gestione dei parcheggi. Ben il 90% ritiene inadeguate le scelte per coloro che hanno la residenza in centro storico; inoltre l’83% afferma che le azioni messe in atto penalizzano chi desidera fare acquisti. I commercianti si dividono invece praticamente a metà di fronte alla possibilità di ampliare le aree in cui il parcheggio è sottoposto a vincoli di orario. Il 54% degli imprenditori sostiene che in questo modo si avrà una maggiore rotazione del cliente; mostra invece scetticismo l’altro 46%.

Sicurezza

Altro tema sul quale si è fissata l’attenzione di Confesercenti è quello della sicurezza. In questo caso prevale l’idea che il Centro storico viva una condizione analoga a quella di altre zone del Comune (57%), il 18% lo definisce sicuro e, infine, il 25% parla esplicitamente di una situazione diffusa d’insicurezza. Rispetto poi all’efficacia del presidio del territorio da parte delle forze dell’ordine, il 58% ritiene che si debba lavorare per migliorare l’attuale situazione, il 37% sostiene che il presidio sia inadeguato e solo un commerciante su 5 si considera soddisfatto dall’attuale situazione.

Centro storico: i servzi, la manutenzione

Diverse domande dell’indagine hanno poi riguardato la qualità e vivibilità del Centro, a partire dalla manutenzione delle strade. Sommando le risposte – accettabile 49%, buona 11% – il giudizio appare sopra la sufficienza (totale 60%) per la maggioranza degli intervistati. L’illuminazione serale e notturna è invece considerata adeguata solo dal 18% degli intervistati, mentre il 31% chiede che sia migliorata e ben il 51% la considera del tutto insufficiente. Anche la valutazione della qualità dell’arredo urbano evidenzia una diffusa insoddisfazione. A fronte infatti di un 16% di operatori che esprime un giudizio positivo, troviamo un 53% che gradirebbe degli interventi migliorativi e un 31% che considera non adeguate le soluzioni di arredo urbano sino ad oggi adottate.

Più lusinghieri appaiono i giudizi rispetto alla raccolta dei rifiuti. In questo caso il 61% degli imprenditori intervistati valuta come adeguato il servizio, il 28% auspica invece un intervento per potenziarne l’efficienza e solo il 12% boccia il servizio. I commercianti sono meno soddisfatti invece quando si parla di pulizia di strade e piazze. In questo caso il 24% si dichiara contento. Definisce invece migliorabile il servizio il 39% delle imprese e, infine, il 37% considera il servizio al di sotto della sufficienza.

“Va detto però che non sono emerse solo critiche, ma anche proposte su cui lavorare insieme. Tra loro spicca prima di tutto la richiesta di accelerare il percorso che darà vita all’Unione dei Comuni. Una soluzione, ha sottolineato la maggioranza degli intervistati, che porterà vantaggi sia ai cittadini sia alle imprese, perché ridurrà la burocrazia e permetterà di razionalizzare l’impiego delle risorse in particolare sul fronte della gestione della polizia locale, dei servizi sociali, dei servizi alle imprese e della promozione del territorio. Molte sono state anche le sollecitazioni riguardo l’utilizzo del Parco di Villa Sorra: i più ritengono vada ulteriormente valorizzato, creando circuiti in grado di attrarre gente anche in paese. Con una certa soddisfazione, infine abbiamo notato che la maggioranza dei commercianti ritiene che i mercati settimanali favoriscano l’afflusso di clienti” conclude Silvio Anderlini.

Il campione: intervistate più della metà delle aziende del centro storico

L’indagine ha interessato tutte le attività commerciali del cuore cittadino di Castelfranco Emilia; 76 imprese, oltre la metà di quelle presenti, ha risposto al questionario. Si tratta di aziende che operano prevalentemente nel commercio, 68%, quindi pubblici esercizi, 16%, i servizi 9% e l’artigianato 3,3%. Dal punto di vista giuridico, la ditta individuale, con il 47%, è quella più presente, seguita dalle società in nome collettivo, 37%, mentre le Srl sono l’11% del totale. Le imprese sentite sono per la maggior parte a carattere famigliare (74%).

Lo stato di salute delle aziende del commercio del centro storico di Castelfranco Emilia

Fatturato

Nel 2010, rispetto al 2009, il 52% delle imprese denuncia un calo del fatturato; a questa percentuale, a conferma della prolungata situazione di difficoltà e di contrazione dei consumi, si aggiunge un ulteriore 24% che ottiene risultati stabili. Il rimanente 24% registra invece un trend positivo.

Clientela

Pressoché speculari sono i dati relativi alla clientela; esattamente la metà, 50%, segnala un calo nel 2010 rispetto al 2009. La rimanente metà si divide tra un 11% che riferisce di un incremento e un 40% che ha bissato gli stessi risultati del precedente anno.

Dipendenti

Le difficoltà da più parti segnalate paiono però non riflettersi in modo altrettanto rilevante sul fronte dell’occupazione. Denunciano infatti un calo solo il 3% degli imprenditori. Il 92% riferisce che la situazione non è cambiata e non manca, infine un 5% che, andando in controtendenza, ha incrementato il numero di collaboratori.

Previsioni

Volgendo lo sguardo al futuro prossimo, continua a prevalere un clima di attesa e preoccupazione. Solo il 16% scommette su un 2011 più ricco e ritiene che l’anno in corso si chiuderà con un incremento del fatturato, mentre il 37% prevede un ulteriore calo; il restante 47% pensa che i dati del 2010 saranno confermati. Diventano ancora più scettici i giudizi quando si chiede di valutare quale sarà l’andamento della clientela. In questi caso prevale l’opinione di coloro che immaginano di dover assorbire un ulteriore calo (42% del totale); seguono gli imprenditori che prevedono una situazione invariata tra 2010 e 2011; resta comunque un 18% che, con fiducia, afferma che la clientela aumenterà. Infine, stando alle indicazioni offerte dai questionari, il numero dei collaboratori dovrebbe rimanere invariato, anche se si contrae il numero di ore lavorate.

Cosa preoccupa di più gli imprenditori in questa difficile fase

Infine si è cercato di individuare gli ostacoli che più di altri preoccupano i commercianti del Centro storico di Castelfranco Emilia. È emerso che al primo posto si colloca l’eccessiva pressione fiscale, seguita dai costi troppo elevati di gestione – tariffe e affitto locali, in particolare – oltre alle difficoltà di accesso al credito e al calo ulteriore del fatturato.