“Magnifica, piena di vigore giovanile e di entusiasmo”. Con queste parole Richard Strauss nel 1897 elogiava la Royal Concertgebouw Orchestra. La giovane orchestra aveva solo nove anni di vita e non poteva ancora vantare il titolo di “Royal” – conferito solo nel 1988 dalla regina Beatrice d’Olanda – ma già era in grado di impressionare un compositore e direttore esperto come il maestro tedesco. L’Ensemble del Royal Concertgebouw di Amsterdam è la protagonista del prossimo appuntamento della rassegna modenese “I luoghi sacri del suono”, giovedì 9 giugno alle 21.15 presso la Chiesa di San Bartolomeo (Via dei Servi, 18). Il concerto, a ingresso gratuito, propone uno dei capolavori di Franz Joseph Haydn: “Le ultime sette parole di Cristo sulla croce”.
L’Ensemble del Concertgebouw di Amsterdam – formato da Marijn Mijnders e Annebeth Webb al violino, Henk Rubingh alla viola, Floris Mijnders al violoncello – è una eccezionale formazione cameristica composta da prime parti della famosissima orchestra olandese che ha prende il nome dalla “Sala da Concerti” di Amsterdam progettata dall’architetto Adolf Leonard van Gendt. Inaugurato l’11 aprile del 1888, il Concertgebouw è ancora oggi famoso per la sua bellezza (nel 2005 è stata la sala da concerto più visitata al mondo) e soprattutto per la splendida acustica.
L’Ensemble affronta uno dei massimi capolavori di Haydn e di tutto il classicismo: “Le ultime sette parole di Cristo sulla croce”. «Sette sonate con un’introduzione ed al fine un terremoto», che vennero eseguite probabilmente il venerdì santo del 1786 nella chiesa sotterranea di Santa Cueva. Haydn commenterà più tardi quell’evento: «Era tradizione eseguire, nella cattedrale di Cadice, durante il periodo quaresimale, un oratorio. I muri, le finestre e le colonne della chiesa venivano coperte di drappi neri e solo un grande lampadario centrale illuminava il buio più profondo. A mezzogiorno tutte le porte venivano chiuse e la musica prendeva inizio. Dopo un preludio appropriato, il vescovo saliva all’ambone e pronunciava una delle sette parole, commentandola. Al termine del sermone scendeva dalla sede e raggiungeva l’altare, prostrandosi dinanzi al crocifisso. La musica veniva suonata successivamente – in queste pause – e così via per tutte le sette parole. La mia composizione si innesta conformemente in questa pratica».
Il concerto viene eseguito a Modena nella particolare atmosfera della Chiesa di San Bartolomeo, in via dei Servi 18 a Modena, che per l’occasione viene allestita in modo suggestivo.
“I luoghi sacri del suono” prosegue giovedì 16 giugno alle 21.15 presso la Chiesa di San Domenico (Piazza San Domenico, 13): in questo caso l’appuntamento è con il canto gutturale dei Tenores di Bitti. La rassegna, a ingresso gratuito, è ideata e organizzata dall’Associazione Corale Luigi Gazzotti e sostenuta da Comune, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Banca Popolare dell’Emilia Romagna e Franco Cosimo Panini Editore.
Infoline: tel. 347.8206636 www.coroluigigazzotti.it