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I lavoratori esposti ad agenti chimici sono i protagonisti di un congresso organizzato dalla cattedra di Medicina del Lavoro dell’Ateneo


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L’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia già da anni dedica attenzione e ricerche al tema del rischio sul lavoro, sotto vari punti di vista, siano essi di tipo normativo, organizzativo, ingegneristico o medico.

Giunge dalla cattedra di Medicina del Lavoro dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia la proposta di un congresso dedicato a “Il monitoraggio biologico dei lavoratori esposti ad agenti chimici: evoluzione e nuovi obiettivi”, un confronto tra mondo accademico, professionisti di istituti ed enti che si occupano di sanità e salubrità dei posti di lavoro.

L’iniziativa, che si rivolge a tutti gli interessati e, in particolare, a specializzandi e medici del lavoro, esperti dei Servizi Prevenzione e Sicurezza e ad operatori che, a vario titolo, si occupano di questi temi è prevista per giovedì 9 giugno 2011 con inizio alle ore 9.00 ospitata presso la Fondazione Marco Biagi (l.go Marco Biagi, 10) a Modena.

“Un corretto controllo dell’esposizione dei lavoratori alle sostanze chimiche nei luoghi di lavoro – ha dichiarato il prof. Fabriziomaria Gobba, ordinario di Medicina del Lavoro all’Ateneo di Modena e Reggio Emilia e organizzatore del congresso – si basa sulla valutazione della quantità di sostanza assorbita, mediante la misura di specifici indicatori. Quest’attività, che prende il nome di monitoraggio biologico, è uno strumento fondamentale nella pratica della Medicina del Lavoro, che ha avuto un grandissimo sviluppo nel tempo. Questo ha certamente permesso importanti approfondimenti delle conoscenze sugli indicatori biologici, la messa a punto di nuovi indicatori, oltre ad un progressivo miglioramento dei metodi analitici, delle strategie di campionamento, e dell’interpretazione dei dati su base sia individuale che collettiva. Tuttavia, parallelamente è anche aumentata la complessità metodologica, ed il livello di competenze necessarie per una corretta valutazione dei risultati. Partendo da questi presupposti, il Congresso si propone l’obiettivo di presentare un’ampia ed aggiornata panoramica sugli aspetti più attuali del monitoraggio biologico dell’esposizione occupazionale ad agenti chimici”.

Ad inaugurare la giornata saranno i saluti del Rettore, prof Aldo Tomasi, e della Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, prof. ssa Gabriella Aggazzotti.

Ad aprire i lavori alle ore 9.30 il prof. Pietro Apostoli dell’Università di Brescia che interverrà su “Il monitoraggio biologico dell’esposizione professionale ad agenti chimici: evoluzione nel tempo e nuovi obiettivi”.

A seguire, la prima sessione, dedicata ad “Aspetti di metodo: i dati e la loro gestione”, con i contributi della dott.ssa Cristina Aprea dell’ USL 7 Toscana in merito a “I valori di riferimento per l’interpretazione dei dati di monitoraggio biologico nell’esposizione lavorativa a xeno biotici”, della prof.ssa Marina Patriarca e del dott. Ferdinando Chiodo dell’Istituto Superiore di Sanità su “Il controllo della qualità dei dati analitici” e della dott.ssa Giovanna Tranfo dell’INAIL Ricerca su “Il monitoraggio biologico e l’interpretazione dei dati: scelta degli indicatori, variabilità, suscettibilità”.

I lavori riprenderanno alle ore 14.00 con una sessione dedicata a “Gli indicatori biologici: le attualità”. La prof.ssa Simona Catalani e il prof. Pietro Apostoli dell’ Università di Brescia interverranno sui “Metalli”, il prof. Fabriziomaria Gobba dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia parlerà di “Solventi” e il prof. Claudio Colosio dell’Università di Milano e Azienda Ospedaliera San Paolo di Milano interverrà a proposito di “Fitosanitari”.

La penultima sessione sarà dedicata a “Gli sviluppi del Monitoraggio biologico: nuove prospettive” con l’intervento del prof. Antonio Mutti dell’Università di Parma su “Nuovi approcci al monitoraggio biologico e indicatori per l’esposizione ad agenti cancerogeni”.

L’ultimo tema che verrà approfondito riguarda “Il Monitoraggio biologico: esperienze” con i contributi del dott. Ivan Paredes dell’AUSL di Modena sui “Risultati dei programmi di monitoraggio biologico: trend temporali nel territorio modenese” e della dott.ssa Elisabetta Cariani AUSL Modena su “Risultati dei programmi di monitoraggio biologico: esperienze di un laboratorio pubblico di tossicologia occupazionale”.