“I danni causati dai recenti allagamenti che hanno interessato in particolare il carpigiano sono l’ennesima riprova di come non sia più ammissibile intervenire sempre a posteriori, mettendo continuamente a rischio l’incolumità di migliaia di persone e l’attività di numerose imprese”. Queste le parole di Confapi pmi Modena che torna a intervenire sul tema del dissesto idrogeologico del territorio modenese e sui gravi ritardi che interessano la realizzazione di importanti opere infrastrutturali da tempo previste.
“Non ci stancheremo mai di ribadire – prosegue la nota di Confapi – che interventi di messa in sicurezza sono da troppo tempo in stand-by. L’AIPO – Agenzia Interregionale per il fiume Po, nonostante sia in possesso già da tempo del progetto definitivo per le opere di contenimento dei corsi fluviali Panaro e Secchia e di una cassa di espansione in zona Prati di S. Clemente, non ha ancora avviato i lavori di costruzione di queste opere fondamentali per il territorio tradendo, ancora una volta, gli impegni assunti nei confronti dei cittadini modenesi il 25 gennaio scorso alla Polisportiva Modena – Est, occasione alla quale erano presenti anche le Autorità regionali e provinciali. La sicurezza idrogeologica è una priorità per il territorio e a questa bisogna guardare con impegno e responsabilità civile, per evitare di cadere in dinamiche farraginose ed estenuanti che si traducono direttamente in gravi rischi per chi in quelle zone vive e lavora”.
“È necessario – conclude Confapi – partire immediatamente con la realizzazione di queste opere, perché non è più possibile tollerare che si verifichino situazioni alle quali, ormai troppo spesso, possiamo solo assistere inermi”.