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Sassuolo, indagine Confesercenti sul Centro Storico: seconda parte

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“La situazione rimane difficile, mentre i pochi segnali di risalita non allontanano le preoccupazioni. C’è tanta voglia però di lavorare, tenere duro e reagire”. La seconda parte del sondaggio di Confesercenti Sassuolo, condotto tra le attività del centro storico della capitale dell’indotto ceramico modenese, si apre con la riflessione di Carlo Valentini, direttore dell’Associazione imprenditoriale dell’area sassolese, che fotografa lo stato d’animo di commercianti e piccoli imprenditori. La ridotta capacità di spesa delle famiglie, unitamente anche a prolungate situazioni di cassa integrazione se non addirittura di disoccupazione, vanno ad incidere in modo pesante anche sui fatturati delle attività commerciali. Solo il 14,7%, pari a 22 operatori in tutto, su 150, ha visto un incremento dei ricavi nel corso del 2010; la maggioranza, il 44% segnala una diminuzione dei propri volumi d’affari, in taluni casi anche molto pesante, mentre il 33%, evidenzia guadagni, “Con non poca fatica però”, più o meno in linea con l’anno passato. Quadro, che si discosta di poco anche riguardo alle previsioni per il 2011, decisamente poco incoraggianti: “Fatturati in calo per il 36% delle imprese monitorate; stabili invece, almeno lo sperano, secondo il 46% degli intervistati, in aumento solo per il 10,7%. Quota quest’ultima, che si riduce ulteriormente se raffrontata all’anno passato”, spiega Valentini. Condotta da Confesercenti nelle settimane scorse, tra tutti gli operatori del cuore storico di Sassuolo, l’indagine ha coinvolto circa la metà di quelli in attività. Piccoli e piccolissimi imprenditori del commercio, dei servizi dell’artigianato e pubblici esercizi, chiamati ad esprimersi, sull’ambiente di lavoro e le problematiche con cui si misurano giornalmente. “Dopo i giudizi particolarmente critici sulla accessibilità, la funzionalità e i costi dei parcheggi limitrofi al centro storico di Sassuolo, ma anche le valutazioni positive riguardo invece la ‘situazione sicurezza’ – premette Valentini – la seconda parte del sondaggio sposta l’attenzione sull’andamento economico delle aziende, le attese verso il futuro, i comportamenti della clientela e le difficoltà maggiori che s’incontrano nello svolgimento dell’attività d’impresa. Quanto emerge dall’indagine conferma il periodo decisamente faticoso che buona parte del commercio continua ad attraversare”.

Occupazione: le previsioni

In prima analisi, appare meno critica la situazione degli occupati: segnale importante di come, nonostante le difficoltà, ci sia da parte dei titolari di impresa la dichiarata volontà di sforzarsi a non privarsi del proprio capitale umano e professionale. Guardando al 2011, la maggioranza degli imprenditori, il 70,7%, prevede di mantenere inalterato il numero di collaboratori, il 10% una diminuzione, mentre il 2% un incremento. “È evidente che ci troviamo di fronte ad uno scenario che continua ad essere intriso di difficoltà per il piccolo commercio. Situazione che ci induce a ribadire la necessità non solo per l’immediato ma anche per il futuro prossimo di favorire la riqualificazione, l’innovazione e il consolidamento della rete commerciale esistente”.

Clientela: andamento e abitudini

Difficoltà e preoccupazioni poste in rilievo dagli imprenditori nel corso del monitoraggio, trovano riscontro quando si tratta di analizzare una ‘voce’ determinante come la clientela. Solo il 13,3% infatti ha visto nel 2010 un incremento, e sebbene per il 38,7% il numero dei clienti è rimasto invariato, per una percentuale analoga (il 38%), si è abbassato. Non si discostano più di tanto inoltre le previsioni per l’anno in corso: teme un ulteriore contrazione il 28% degli intervistanti, mentre prevede un aumento il 15,3%. Per il 46,7% invece, mettendo da parte ogni ottimismo, la situazione rimarrà stabile.

Rilevanti inoltre anche alcune tendenze dei consumatori apparse, nel corso del monitoraggio condotto da Confesercenti Sassuolo. Emerge che a spingere a fare acquisti in centro storico vi è prima di tutto il desiderio di trovare i prodotti più recenti e le novità, fattore che è strettamente collegato alla varietà dell’offerta e alla competenza degli operatori. “Si tratta, con ogni probabilità del riconoscimento da parte della clientela dell’esistenza di un mix di peculiarità che ancora caratterizza e rende attraente l’offerta commerciale nel cuore cittadino”. Sempre con riferimento ai comportamenti dei consumatori, l’indagine rivela anche una progressiva e generalizzata tendenza a ridurre poi il tempo dedicato agli acquisti, sia di prodotti che di servizi.

Maggiori difficoltà da affrontare nei prossimi mesi

Fatto salvo quanto determinato da una congiuntura economica che resta negativa e quindi penalizzante per i consumi, si è anche cercato di indagare quali saranno le maggiori difficoltà che dovranno affrontare le imprese. In questo caso il fattore che decisamente preoccupa di più è l’aumento dei costi fissi: per l’86% è fonte di forti preoccupazioni. È marcato inoltre anche il timore nei confronti dei costi burocratici e amministrativi (41,3%), come del resto quello per le possibili difficoltà legate all’accesso al credito (33,3%).

Il campione: intervistate la metà delle aziende attive in centro storico

L’indagine, ha interessato tutte le attività commerciali del cuore cittadino sassolese; 150 delle quali, circa la metà, ha risposto al questionario posto da Confesercenti area di Sassuolo. Si tratta di aziende che operano prevalentemente nel commercio, 79,3%, quindi pubblici esercizi, 8%, l’artigianato 8% e i servizi 3,3%. Dal puto di vista giuridico, la ditta individuale è quella più presente 48%, seguita da società a nome collettivo, mentre le Srl l’11,3%. Marginale invece la presenza società per azioni relegata allo 0,7%. I negozi di abbigliamento (27,3%) e accessori (8,7%%), rappresentano il 36% del totale, mentre i pubblici esercizi, il 9,3%. 8 sono rispettivamente le attività di alimentari e arredo (entrambe al 5,3%), 10 invece quelle di articoli da regalo (6,7%). Seguono: gioiellerie e biancheria per la casa ambedue il 4,7% del totale, tabaccherie ed edicole (2%) e due (1,3%) le agenzie di viaggi. Generalmente le imprese sono per la maggior parte a carattere famigliare (76,7%).