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Graziani (Cisl ER): ‘Gli investimenti sulla rete idrica devono continuare: la politica deve intervenire”


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“Occorre continuare ad investire sul servizio idrico integrato e la politica deve attivare le riforme necessarie a dare risposte ai bisogni ed alle aspettative dei cittadini”. Così il segretario generale della Cisl dell’Emilia Romagna, Giorgio Graziani, intervenendo nel dibattito post referendum sull’acqua.

“Il raggiungimento del quorum –osserva Graziani- apre una nuova riflessione sul futuro gestionale dell’acqua pubblica. Degli esiti dei referendum va tenuto conto, ed è responsabilità della politica definire le condizioni per dare continuità al programma di investimenti sulla rete idrica in tutto il territorio regionale”. “La Cisl è pronta a farsi parte attiva e dare il proprio contributo –afferma Giorgio Graziani- affinché il referendum non si trasformi nella vittoria dei Gattopardi, di coloro che fingono di cambiare tutto per non cambiare nulla, o peggio ancora rischi, nei fatti, di bloccare una dinamica virtuosa, conquistata in questi anni e pagata a caro prezzo ed il cui primo obiettivo condiviso da sempre è salvaguardare un bene prezioso quale l’acqua”.

Per il responsabile della Cisl regionale “è necessario che in Emilia Romagna si prosegua nell’opera di efficientamento delle infrastrutture idriche, considerato che i servizi pubblici locali sono un fattore di competitività per un territorio come il nostro”.

Nel merito, l’esponente Cisl ricorda che esistono impegni chiari da parte delle due maggiori Società Multiutility della Regione, che “dovranno essere confermati e se possibile potenziati, ben sapendo che servono nuove normative ad hoc. Ed anche le Amministrazioni Locali di questa regione, che nella quasi totalità hanno sostenuto i referendum, sono chiamate a rispondere velocemente ai quesiti gestionali conseguenti”.

Se in Italia sono necessari investimenti per 2 miliardi di euro all’anno (per i prossimi 30 anni) per migliorare da Nord a Sud il servizio e la gestione dell’acqua (studio Federutility), Iren ed Hera sono impegnate in prima linea a contribuire fattivamente. Considerando Hera, i 224 comuni del territorio su cui opera possono contare su oltre 1 miliardo di investimenti destinati al ciclo idrico, di cui già realizzati dal 2005 ad oggi per circa 550 milioni di euro e da realizzare per altri 450 milioni nei prossimi 5 anni. Ciò significa un indice d’investimento di 420 euro per ogni 1.000 metri cubi di acqua fatturata, “il più alto fra le grandi utility italiane del settore”. Grazie agli investimenti e alle opere mirate a rendere sempre più efficiente il servizio, in questo territorio si è raggiunto un livello di perdite idriche che è il più basso in Italia. Per Graziani “questo sforzo, giudicato giustamente ineludibile, ha contribuito, da una parte all’efficientamento della rete ed al necessario risparmio di un bene strategico e non inesauribile quale l’acqua, dall’altra, anche ad aumentare sensibilmente il peso della tariffa nei confronti dei cittadini”.