“Chiedere alle aziende di aprire un mutuo per poter lavorare non è di certo la soluzione che auspicavamo”, è questa l’opinione di Mario Lucenti, vice segretario del Collegio Imprenditori Edili di Confapi pmi Modena in merito alle proposte presentate ieri pomeriggio dal Comune di Modena alle associazioni imprenditoriali del settore. L’intesa individuata dall’amministrazione e da alcune Banche che prevede un plafond di 15 milioni di euro garantito al 30% dai confidi, lascia perplessa l’associazione modenese delle imprese edili. “Sicuramente con questo accordo un passo in avanti è stato fatto – spiega Lucenti – ma purtroppo lascia irrisolto il problema già discusso ad inizio anno tra i medesimi attori su chi avrebbe dovuto sopportare il costo degli oneri finanziari per pagamenti che il Comune di Modena ha fissato non prima del 2014. Il costo delle operazioni proposte infatti, trattandosi di mutui o altre forme di anticipazione, resta a carico delle imprese: il tasso di interesse ancorchè abbattuto dalla garanzia dei Confidi resta sulle spalle delle aziende che si aggiudicano i lavori. Pur nella consapevolezza di una non facile soluzione ci attendevamo una proposta diversa magari innovativa. È vero che la colpa della difficile situazione è del Patto di Stabilità, ma con questa soluzione il Comune fa i lavori e le imprese fanno mutui. Inoltre i tassi sono differenziati in base al rating delle aziende creando così delle differenze tra le imprese che non riteniamo corrette. Non è di certo quello che avremmo auspicato”.