Martedì 21 giugno alle ore 10.30 si terrà un’altra manifestazione davanti al Tribunale dei Minori di Bologna affinché sia fatta giustizia per Stella, figlia dei coniugi Camparini che recentemente sono stati ospiti a “Chi l’ha visto?”. Le associazioni e movimenti sostenitori della manifestazione sono: CCDU TRENTO – Ass. GENITORI NEGATI – Ass. FIGLI LIBERI – Ass. GENITORI SOTTRATTI – Mov. FEMMINILE PER LA PARITA‘ GENITORIALE – Ass. GESEF – Ass. CRESCO A CASA (TN) – Gruppo Facebook PER STELLA INSIEME.
Nel corso della manifestazione del 14 giugno il procuratore capo Ugo Pastore ha ricevuto una delegazione e ha chiesto che gli venisse presentato un esposto per ricostruire la vicenda della bimba reggiana e dei suoi due genitori difesi dall’avv. Francesco Miraglia del foro di Modena. Questo è un piccolo segno di apertura che potrebbe portare giustizia per la bambina che, come sostiene la legge italiana, ha il diritto di crescere e di essere educata nella propria famiglia. Ricordiamo però che il presidente del tribunale dei minorenni si è rifiutato di parlare con noi e che l’udienza del 14 giugno è stata spostata adducendo dei motivi tecnici, ma rimane il sospetto che sia stato un tentativo di procedere a porte chiuse per sottrarsi alle proprie responsabilità di fronte a un possibile errore giudiziario.
Ricordiamo ancora che nel corso della trasmissione “Chi l’ha visto?” lo stesso Presidente del Tribunale per i Minorenni M. Millo, ha sostenuto che anche i giudici possono sbagliare, gli stessi giudici, ha sostenuto lo stesso Presidente, devono essere umili nel giudicare. Cosa vuol dire: forse nel caso di Stella i giudici non hanno giudicato con umiltà? Forse si sono sbagliati al allontanare la piccola Stella dalla sua famiglia?
E anche la stessa psichiatra del carcere di Massa Carrara ha dichiarato che il padre è “innamorato della sua bambina, che non avrebbe nessun dubbio a ridargli la figlia e che veramente non c’è nessun elemento di pericolosità”. E queste sono solo alcune delle presunte irregolarità di questo caso. Se queste irregolarità si dimostreranno fondate ci troveremo di fronte a una grave violazione del diritto costituzionale di Stella di vivere con i propri genitori.
E purtroppo il caso di Stella non è l’unico. Tramite valutazioni soggettive ed opinabili, psichiatri, psicologi e assistenti sociali spesso inducono il Tribunale dei minori a prendere provvedimenti drastici e drammatici, sottraendo i figli alla famiglia, collocandoli nelle comunità, mettendoli poi sotto indagine, analisi e quant’altro. Abbiamo raccolto decine di segnalazioni in cui la motivazione per l’allontanamento stava SOLO NELLA TESTA DELLO PSICHIATRA che aveva redatto la perizia, senza prove oggettive e persino in contrasto con i fatti reali. Leggendo attentamente le carte si scopre che in parecchi casi la motivazione è di natura psicologica, soggettiva e alquanto questionabile. Vogliamo manifestare il disagio di questi genitori affinché possano avere giustizia.