L’ennesimo sberleffo di SNATT alle istituzioni ed ai lavoratori, fatto con l’assenza all’incontro convocato ieri dalla Provincia di Reggio Emilia alla presenza della Regione Emilia Romagna per tentare di risolvere una vertenza che si protrae da più di 7 mesi, impone all’intero territorio uno scatto d’orgoglio nei confronti dell’arroganza di un’azienda che rifiuta il confronto e continua ad operare come se tutto questo rappresentasse la normalità.
185 lavoratrici e lavoratori sono da 7 mesi senza lavoro perché si sono rifiutati di accettare condizioni normative ed economiche che il tribunale di Torino ha giudicato indegne per una società che si definisce civile.
Questi lavoratori, della cooperativa GFE che aveva l’appalto di Snatt, sono per la maggior parte extracomunitari con il permesso di soggiorno a rischio e nonostante tutto ne fanno una questione di dignità e di rispetto delle regole.
Per queste ragioni da ieri, come sindacato e lavoratori, abbiamo tenuto la nostra delegazione trattante ferma al tavolo di trattativa costituito nella sede della Provincia e continueremo a rimanere giorno e notte in questo luogo sino a quando l’azienda non si presenterà, con i lavoratori che continuano a testimoniare la loro disperazione con la presenza all’esterno del palazzo.
E’ una situazione che rasenta l’assurdo. La Regione, la Provincia, le Centrali Cooperative si sono rese disponibili ad un negoziato finalizzato a raggiungere un accordo sulla proposta che abbiamo presentato come organizzazioni sindacali ormai da due mesi e che coglieva le indicazioni della Regione: Snatt continua a prendere tutti in giro.
Quella di Snatt è una cosciente e lucida irresponsabilità, che nulla a che fare con un tessuto e modello produttivo che cerca di riqualificare il nostro territorio, che rischia di scaricare sul tessuto sociale traumi insostenibili.
I lavoratori ci sono, il sindacato c’è, le istituzioni anche, ora tocca a Snatt.
(Mirto Bassoli, Cgil Reggio Emilia – Antonio Mattioli, Cgil Emilia Romagna)