«I banchieri rispondono picche alle nostre richieste di aumenti contrattuali, ma allo stesso tempo erogano ai loro manager decine e decine di milioni di euro in bonus e stock option». La denuncia è dei sindacati modenesi dei lavoratori bancari, impegnati nelle settimane scorse nelle assemblee per la presentazione della piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale di categoria. Hanno partecipato mille lavoratori, il 96 per cento dei quali ha detto “sì” alle proposte sindacali. «I dipendenti bancari sono abituati, da almeno due contratti, a rinnovi molto pacati e senza conflittualità – spiegano i sindacati – Tuttavia la crisi sta rendendo duro l’atteggiamento degli istituti di credito e pesante il clima nei posti di lavoro. È una situazione difficile che, se dovesse durare, porterà la categoria a forti iniziative di lotta».
I sindacati avvertono che i lavoratori del settore sono stanchi del clima generato da un’eccessiva finanziarizzazione della nostra economia, che snatura tutte le professionalità al fine esclusivo di “vendere, vendere, vendere”. I banchieri, inoltre, sembrano ossessionati dalla logica dei budget trimestrali. «Di fronte alle richieste economiche assolutamente dignitose contenute nella piattaforma (ricordiamo che il compito del contratto nazionale è il mantenimento del potere d’acquisto delle retribuzioni), ci sentiamo rispondere che “… non ci sono le condizioni” – denunciano i sindacati – Salvo poi registrare che le risorse non mancano per i premi, bonus vari e stock options che i consigli di amministrazione, senza distinzione di azienda, concedono ai Top Managers».
I punti della piattaforma sindacale che hanno registrato la maggior adesione tra i lavoratori modenesi sono quelli relativi all’occupazione stabile; i sindacati chiedono assunzioni con contratti a tempo indeterminato, offrendo in cambio moderazione salariale per i primi tre anni di lavoro. Altro capitolo apprezzato dai bancari è la revisione dei profili professionali; diversamente dal passato, oggi conta la capacità di vendere prodotti standard che le banche hanno in portafoglio e che i dipendenti debbono collocare ai clienti. «I lavoratori del settore bancario vogliono tornare a poter decidere in un portafoglio “prodotti” molto più ampio dell’attuale e stabilire in modo autonomo quale sia il prodotto più indicato per il singolo cliente. Questo – continuano i sindacati – richiederà un grande impegno organizzativo per le aziende e un enorme sforzo per i lavoratori, che dovranno riacquisire professionalità ormai perse. I bancari sono disponibili; lo saranno anche i banchieri?»